Ultimo aggiornamento  21 marzo 2023 08:56

L'auto yankee dei giapponesi.

Valerio Antonini ·

Donald Trump cerca di chiudere l’intesa commerciale con il governo giapponese. L'accordo arriverebbe dopo quello su dazi e tariffe ormai in chiusura con la Cina. Le trattative con il Giappone sono iniziate all’epoca del doppio mandato di Barack Obama e “l’annuncio potrebbe arrivare presto” - dice Trump a margine di un evento elettorale nel Wisconsin - “Non metteremo dazi sulle auto giapponesi, ma vogliamo che ne vengano prodotte in numero maggiore qui nelle fabbriche in America”, ha dichiarato Trump.

Niente più dazi

In attesa di far visita al nuovo imperatore Naruhito - sarà il primo leader straniero a sbarcare a Tokyo alla fine di maggio - il presidente americano ha ricevuto il premier nipponico Shinzo Abe: tra i due sembra consolidarsi una intesa che eviterebbe la possibilità, minacciata più volte dall’amministrazione americana, di mettere dazi del 25% sui veicoli made in Japan: “Non lo faremo” - dice Trump - “Abe mi ha rivelato che sono pronti a investire oltre 20 miliardi di dollari per la produzione di nuove vetture qui da noi, generando migliaia di posti di lavoro”. Il presidente non ha accennato invece alla ventilata ipotesi di togliere i dazi su acciaio e alluminio, che interessano comunque il settore automotive. 

Dare e avere

La strategia di Washington è quella del dare e avere. In cambio dell’annunciato dietro-front sulle auto, il presidente americano spera di ottenere dal Giappone - quarto partner commerciale degli Usa dopo Cina, Canada e Messico - una riduzione delle tariffe sull’esportazione di prodotti alimentari e agricoli: “Sono troppo alte, vanno abbassate al più presto. Sulla nostra carne viene applicata una tariffa del 38,5%, a quella proveniente da Australia e Nuova Zelanda solo il 26%. Urge un adeguamento”, ammonisce Trump. Il discorso verrà ripreso probabilmente a giugno al summit delle 20 nazioni più industrializzate che si terrà ad Osaka.

Giapponesi made in Usa

Le Case auto giapponesi producono dozzine di modelli negli Stati Uniti. Toyota e Mazda hanno investito quasi un miliardo e mezzo di dollari per costruire un impianto ex-novo in Alabama. Qui sarà assemblata, dal 2021, la nuova Corolla, che ora vede la luce in Mississipi.

Il più importante costruttore giapponese ha anche altre tre fabbriche negli States. La più grande in Kentucky, le altre in Texas e Indiana. Qui costruisce alcune delle top seller tra cui il suv Rav4 ibrido, l’auto a ruote alte più venduta nel mondo.

Honda ha due impianti in Ohio - nei quali produce anche la station wagon Accord e la 4x4 CR-V - uno in Alabama e un altro nello stato dell’Indiana, dove viene assemblata la Civic, compatta sportiva nipponica che può vantare oltre 800mila immatricolazioni nel 2018. Nissan costruisce le Leaf destinate al pubblico americano in Tennessee. Mentre la gamma dei suv nasce nel Mississipi. Subaru realizza Impreza, Outback, Legacy e Ascent a Lafayette (Indiana). Nella classifica di vendite dell’anno passato troviamo sei modelli giapponesi nella top ten globale.

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