Conti in rosso per Tesla nel primo trimestre del 2019. Il costruttore californiano ha avuto perdite per 702,1 milioni di dollari e ha terminato i primi tre mesi dell'anno con 2.2 miliardi in cassa, 1,5 in meno rispetto all'ultimo trimestre 2018. Questo, in parte, anche a causa del rimborso di un bond da 920 milioni in scadenza a fine marzo. Le entrate si sono fermate a 4,54 miliardi di dollari, contro gli oltre 5,6 previsti.
Problema Shanghai
Fra i motivi del risultato negativo ci sarebbe il rallentamento delle consegne, già evidenziato all'inizio del mese di aprile e che era costato un sonoro tonfo in borsa a Tesla. Le vetture per i clienti sono state 63mila (di cui 50.900 Model 3), contro un target previsto oscillante tra le 73mila e le 76mila unità.
Intervenendo al termine della presentazione dei dati, Elon Musk ha aperto alla possibilità di un imminente aumento di capitali (finora sempre vigorosamente negato) e si è concentrato soprattutto sulle notizie che provengono dalla Cina e che non sono proprio buone. La prevista capacità della nuova fabbrica in costruzione a Shanghai di sfornare - entro la fine dell'anno - 3mila auto a settimana è stata ridotta. La stima parla ora di 1.000, al massimo 2mila vetture ogni sette giorni.