Mentre il governo è ancora diviso sul Salva Roma che potrebbe dare una boccata d'ossigeno ai conti disastrati della Capitale, i soldi stanziati per risolvere l'annoso problema delle buche sarebbero già finiti.
Cantieri bloccati
Secondo indiscrezioni, molti municipi avrebbero già terminato i (pochi) fondi loro concessi per mettere in sicurezza le strade di loro competenza con il conseguente blocco dei lavori in corso e nella speranza che, con la prossima manovra di assestamento, prevista per luglio, possano arrivare altri quattrini per questo capitolo.
Ricordiamo che tra fondi insufficienti e difficoltà burocratiche che allungano i tempi delle gare d'appalto, il Campidoglio è in perenne affanno non solo per provvedere alla manutenzione straordinaria ma anche l'ordinaria tenuta della propria rete viaria (oltre 5.000 chilometri di strade).
Roma sprofonda
E così le buche continuano ad aumentare a un ritmo che ha raggiunto livelli preoccupanti: l'Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) ha calcolato che si è passati da una media di 16 nuove voragini del decennio 1998-2008 a oltre 90 del periodo 2009-2018. Solo nei primi 10 mesi dell'anno scorso se ne sono formate altre 136. Che rientrano nelle attuali circa 50mila censite dal Comune.
Secondo l'ultimo Rapporto Roma sicura realizzato dall'Autorità di distretto idrografico dell'Italia centrale insieme a Italiasicura e Ispra, i Municipi con il maggior numero di buche sono a est della città, nel V, VII, IV (Tuscolano, Prenestino, Tiburtino), ma anche in ampie zone del centro (Aventino, Palatino ed Esquilino) e a ovest nell'XI e XII (rispettivamente Portuense e Gianicolense).