Gli elementi della spy story a sfondo industriale ci sono tutti. Due grandi aziende americane (Apple e Tesla) alle prese con la concorrenza dei cinesi di XPeng. Con dipendenti delle multinazionali che rubano segreti per portarli con sé a Pechino. Sulla sfondo la corsa all'auto autonoma e la necessità di arrivare a soluzioni definitive prima dei concorrenti.
L'autopilot di Tesla
La vicenda è tornata alla ribalta pochi giorni fa quando Tesla ha citato presso una Corte civile della California un suo ex dipendente, Guangzhi Cao che ha lavorato per l'azienda di Musk da aprile 2017 al gennaio 2019. L'accusa è quella di aver sottratto segreti commerciali relativi all'Autopilot, la tecnologia che permette alle vetture di Elon Musk di guidare da sole in determinate circostanze. Secondo la denuncia presentata, Cao avrebbe portato via "migliaia di file e directory" che conterrebbero il codice sorgente dell'Autopilot.
XPeng ha recentemente pubblicizzato l'arrivo di un proprio sistema di guida assistita - chiamato XPilot - che utilizzerebbe un software praticamente identico a quello di Tesla. Inoltre, fra i suoi dipendenti destinati allo sviluppo di questa tecnologia, ce ne sarebbero cinque - Guangzhi Cao compreso - che hanno lavorato proprio per Tesla.
Nella denuncia si sottolinea anche come "XPeng ha realizzato i propri veicoli utilizzando apertamente i brevetti di Tesla che sono in open-source, copiando perfino il modello di business". La società cinese, infatti, ha iniziato a realizzare i propri punti di ricarica veloce e ha anche organizzato un sistema di vendita diretta online senza passare dai concessionari.
I problemi con Apple
Ancora più complicata la situazione con Apple. Qui lo scenario è addirittura penale e l'accusa ai cinesi di XPeng è arrivata direttamente dall'Fbi. Anche in questo caso si tratterebbe di segreti relativi agli studi sull'auto autonoma. L'imputato, Xiaolang Xhang, avrebbe trafugato - nel periodo in cui ha lavorato per la "Mela" tra dicembre 2015 e maggio 2018 - oltre 40 gigabyte di dati.
Xhang avrebbe ammesso al Federal Bureau di aver cercato di utilizzare il materiale per ottenere un lavoro presso la XPeng, che a sua volta non ha potuto negare di averlo messo a libro paga. L'azienda cinese ha però sostenuto davanti ai giudici - il processo è ancora in svolgimento - di aver fatto firmare a Xhang un documento nel quale si assumeva la totale paternità delle proprietà intellettuali che ha portato con sé al momento della assunzione.
Chi è XPeng?
La Xiapeng Motors o XPeng è stata fondata nel 2014 da Henry Xia e Tao He, con il nome completo di Guangzhou Xiaopeng Motors Technology. Tra i principali investitori, pur non essendo coinvolto direttamente nella proprietà, c'è il miliardario imprenditore di sistemi di telefonia mobile He Xiaopeng. Gran parte dei soldi che ha messo in questa nuova avventura provengono dalla vendita della sua prima compagnia di telecomunicazioni, la UCWeb, ceduta ad Alibaba per 350 milioni di dollari. All'epoca si trattava della più costosa fusione mai realizzata in Cina nel settore tecnologico.
La XPeng ha debuttato al Ces di Las Vegas del 2018 col suo primo veicolo, un suv 100% a batteria denominato G3, molto simile, sia nelle forme che nelle soluzioni tecnologiche, alla Model X di Tesla.