Uber si espande in Medio Oriente. La società americana di ride hailing (servizio di taxi con auto private) dovrebbe annunciare ufficialmente entro poche ore l'acquisizione di Careem Networks FZ - azienda rivale che opera in tutta la regione - e che ha fra i principali investitori il principe e membro della famiglia reale saudita Alwaleed Bin Talal e la compagnia di e-commerce giapponese Rakuten Inc.
Careem offre un servizio di taxi con auto private, prenotabili attraverso una app sullo smartphone, in oltre 90 località sparse in 15 Paesi, dall'Arabia Saudita al Libano, dall'Egitto alla Turchia fino al Pakistan e al Sudan. La società lavora anche nelle tre principali città della Palestina, Ramallah, Gaza e Nablus.
Contanti e azioni
Il costo dell'operazione è stimato intorno ai 3,1 miliardi di dollari. Di questi 1,4 miliardi verranno versati in contanti mentre i restanti 1,7 saranno in azioni di Uber, con un controvalore di 55 dollari l'una.
L'azienda californiana rafforza con questa acquisizione la propria posizione anche in questa area geografica: una mossa che anticipa la ormai imminente quotazione in borsa che dovrebbe avvenire il prossimo mese di aprile, per un valore complessivo stimato che supera i 120 miliardi di dollari.
Mercato in espansione
La zona del Medio oriente è al centro delle strategie di Uber e non solo perché dalla regione arriva il fondo sovrano saudita, uno dei suoi principali investitori. I governi della zona stanno infatti cercando di riconvertire l'economia che per decenni è stata basata soprattutto sul petrolio e per questo sostengono giovani imprenditori che propongono iniziative innovative.
Nel 2017, per esempio, un altro colosso Usa - Amazon - ha acquisito per 850 milioni di dollari la società di consegne di Dubai Souq.com.