Il gruppo Volkswagen ha costituito una joint venture - dal valore di circa 8 milioni di euro - con Didi Chuxing, il maggiore operatore cinese di taxi privati. L’obiettivo è un programma di elettrificazione della flotta in condivisione con Didi. Non è esclusa la possibilità che l’investimento comprenda anche lo sviluppo di tecnologie per la guida autonoma.
Secondo il National Enterprise Credit Information System di Pechino, ente che monitora lo stato di credito delle imprese cinesi, la nuova società (con sede nel distretto di Jiading) è detenuta al 60% da Didi mentre il restante 40% è controllato dalla banca di investimento di Volkswagen in Cina. Nel gennaio scorso, anche la Beijing Electric Vehicle, il reparto Ev del costruttore Baic Motor Group, ha ufficializzato una joint venture con Didi per sviluppare veicoli elettrici proprietari e sistemi di connettività per la sua flotta in sharing.
39 miliardi alla Cina
Nel 2018 il gruppo Volkswagen ha pianificato un investimento totale di 50 miliardi di euro per lo sviluppo della mobilità a batteria e la produzione di accumulatori nei prossimi trent’anni. Di questi oltre 39 miliardi sono destinati alla crescita del settore in Cina.
L’anno passato la Casa di Wolfsburg ha consegnato oltre 4 milioni di veicoli a società che si occupano di ride hailing in tutto il mondo.
Didi - che ha sede a Pechino ma è diffusa in tutto il sud est asiatico - ha lanciato servizi di taxi privati anche in Brasile, Messico, Giappone e Australia.