L'autorità governativa di Pechino, a partire dal prossimo agosto, vieta la vendita dei veicoli pesanti che non rientrino nello standard VI (equivalente al nostro euro 6) di emissioni inquinanti, con una riduzione dello smog del 50% rispetto al precedente standard V. I mezzi che non soddisfano i requisiti non potranno essere immatricolati.
Dal 2020 la stessa regola sarà in vigore anche per i veicoli commerciali leggeri e per le automobili, che rappresentano la grande maggioranza del parco circolante nella capitale cinese.
A difesa della salute
Entro il 2030, i livelli di particolato e Nox dei veicoli dovranno scendere rispettivamente dell'82% (159mila tonnellate) e dell'86% (4,5 milioni di tonnellate). Sempre entro 11 anni, le concentrazioni medie annuali di PM2,5 e ozono saranno ridotte rispettivamente del 5% e del 2%. In questo periodo, secondo lo studio del governo, saranno evitati più di 29mila decessi prematuri dovuti a inquinamento.
Vendite auto sotto controllo
Pechino è stata una delle prime città in Cina a limitare le vendite di automobili: nella capitale vengono distribuite 100mila targhe l'anno. Secondo la China Automobile Dealers Association, nel 2018 sono state immatricolate (tra nuove e vecchie auto) 604.500 unità e si prevede che al termine del 2019 si confermi lo stesso numero, mantenendolo sempre sotto la soglia totale consentita di 6,2 milioni di veicoli circolanti.
Non solo Pechino
Molte città si sono mosse velocemente sull'attuazione delle normative anti emissioni volute dal governo centrale. Shenzhen e tutta la provincia dello Shandong condividono la stessa politica sulla lotta all'inquinamento. Guangzhou, capitale della provincia del Guangdong, è la prima a far entrare in vigore lo standard VI, a partire da marzo.