Il ministero dell'Ambiente mette a disposizione 15 milioni euro per finanziare progetti di mobilità urbana sostenibile: si chiama PriMus (Programma incentivazione mobilità sostenibile) ed è dedicato esclusivamente ai Comuni italiani con più di 50mila abitanti.
Il bando ministeriale
Una via preferenziale per ottenere il cofinanziamento è riservato alle realtà urbane oggetto di una procedura d'infrazione da parte di Bruxelles per aver superato i limiti di legge in materia di polveri sottili e biossido di azoto: il ministero fornisce un elenco di 80 Comuni piccoli e grandi, tra cui Roma, Milano, Napoli e Palermo.
Il bando è stato pubblicato l'8 febbraio scorso e le domande possono essere presentate entro il 9 giugno prossimo. L'obiettivo, spiega il dicastero Ambiente, è incentivare sistemi di spostamento alternativi all'auto privata, a basse emissioni, in modalità condivisa e tali da spingere i cittadini a cambiare abitudini a favore della mobilità sostenibile.
Premiate alternative all'auto privata
Tre gli ambiti a cui dovranno ispirarsi i progetti per l'ammissione al cofinanziamento del governo: nuove piste ciclabili, sviluppo della mobilità condivisa in città, formazione del mobility manager pubblico e aziendale.
Piste ciclabili urbane
Le infrastrutture ciclabili, in particolare, dovranno essere collegate a fermate dei mezzi pubblici, parcheggi e poli attrattivi (per esempio, centri commerciali, impianti sportivi e istituti scolastici), adeguatamente illuminate e video sorvegliate e soprattutto tali da favorire l'uso della bici per i percorsi casa-scuola e casa-lavoro.
Largo alla sharing mobility
In tema di mobilità condivisa, invece, i progetti dovranno puntare alla costruzione di stazioni ad hoc per il car, bike e scooter sharing in punti strategici della città (fermate del trasporto pubblico, poli attrattivi, ospedali) dotate di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, impianti di video sorveglianza, illuminazione e infomobilità. In più, i programmi dei Comuni dovranno comprendere incentivi o buoni mobilità a favore di chi usa sistematicamente un veicolo condiviso (auto, bicicletta o scooter) per gli spostamenti quotidiani.
Mobility manager a scuola e in ufficio
Infine, il mobility manager: i progetti ammessi dovranno prevedere la formazione e presenza di figure professionali nelle sedi dell'amministrazione pubblica, oltre che nelle scuole e università, in grado di promuovere la realizzazione di scuolabus, pedibus e bicibus, di favorire il car pooling tra i lavoratori e la formazione degli studenti in materia di sicurezza stradale.