"Maggiore sicurezza in difesa soprattutto degli utenti deboli, per questo dobbiamo cambiare alcune norme del Codice della strada". A parlare è Diego De Lorenzis, deputato della Commissione Trasporti e relatore di un provvedimento che non è ancora un testo definitivo, ma dovrebbe contenere alcune novità importanti per la circolazione.
Si lavora a un testo unico
Al momento, ci sono solo proposte (almeno una quindicina) presentate da diversi parlamentari, Movimento 5 Stelle e Lega in testa. "Ora si tratta di scegliere quali misure servono veramente per ridurre gli incidenti e soprattutto le troppe vittime che ancora si verificano sulle nostre strade", spiega De Lorenzis. "L'idea è elaborare un testo condiviso da portare all'esame del Comitato ristretto in Commissione Trasporti, presumibilmente per la metà di marzo, per poi approdare in aula all'inizio di aprile e successivamente passare al Senato".
"Prima però vogliamo ascoltare tutte le parti in causa", sottolinea il relatore, "tra cui Case automobilistiche, forze dell'ordine, associazione dei consumatori. Abbiamo in calendario una cinquantina di audizioni che ci serviranno per raccogliere osservazioni, pareri, suggerimenti di cui terremo conto per la stesura del disegno di legge definitivo".
Proventi multe: stretta sui Comuni
Tra le novità proposte dagli esponenti della maggioranza e largamente condivise all'interno della commissione Trasporti c'è, per esempio, un tema dibattuto ormai da tempo: l'obbligo per i Comuni di spendere il 50% dei proventi delle multe per la sicurezza stradale e quello di inviare ogni anno la relativa rendicontazione. "La nostra idea è rendere pubblici questi conti con la pubblicazione on line: potrebbe essere un deterrente per convincere anche i Comuni meno rigorosi a rispettare le norme in materia".
150 in autostrada a zero rischi
Altra proposta "molto contestata", è l'innalzamento a 150 chilometri orari del limite di velocità in autostrada. "Serve un chiarimento", sottolinea De Lorenzis, "questa non è una misura contro la sicurezza. Già oggi, con la cosiddetta tolleranza (nessuna sanzione se si superano i limiti del 5%, ndr) si superano spesso i 130 all'ora consentiti dalla legge. Inoltre, il limite a 150 potrà essere applicato nei tragitti autostradali in possesso di determinati requisiti di sicurezza: 3 corsie più quella d'emergenza, presenza di Tutor e zero incidenti negli ultimi 3 anni. Quindi, non su tutte le autostrade d'Italia".
Telefonino: via la patente
Passiamo al giro di vite sullo smartphone alla guida: "Se ne parla ormai da tanto e credo che l'opinione pubblica concordi: chi usa il telefonino alla guida in maniera irresponsabile è un pericolo per tutti. Vorremmo inasprire le sanzioni con la previsione della sospensione della patente".
Vietato fumare
Tra le ipotesi sul tavolo, c'è anche il divieto di fumo alla guida, che sta attirando molte critiche: "C'è chi lo ritiene una inaccettabile intromissione nella privacy degli automobilisti: non è così", sottolinea il deputato, "vogliamo soltanto eliminare una pericolosa fonte di distrazione per il conducente. La sigaretta (che tra l'altro è già proibita in presenza a bordo i bambini e donne in attesa) per chi guida significa l'impossibilità di tenere entrambe le mani sul volante. Crea pericolo e distrazione".
Largo alle bici
Capitolo biciclette. "L'intenzione è quella di tutelare non solo i ciclisti ma anche gli altri utenti della strada, eppure le nostre proposte stanno sollevando inutili allarmismi. Per esempio, la possibilità per le bici di circolare a doppio senso: non vuol dire spingere i ciclisti a schiantarsi contro le auto che arrivano in senso opposto. Le due ruote potranno marciare nelle zone 30, dove le auto procedono a rilento, e a patto di tenere rigorosamente la destra. Per quanto riguarda il permesso di transitare nelle corsie preferenziali, i Comuni avranno facoltà di decidere dove e quando".
E a proposito di strade a 30 chilometri orari, "voglio sfatare un altro mito: abbassare la velocità non significa rallentare le auto, anzi, aumenta la fluidità della circolazione. E comunque, nei Paesi con una quota molto alta di bici sulle strade urbane come l'Olanda, le strade a velocità limitata non hanno creato problemi a nessuno, anzi, è aumentata la sicurezza di tutti".
Posti riservati alle donne
Ultima novità: l'istituzione obbligatoria dei cosiddetti parcheggi rosa, ovvero aree di sosta sulle strade pubbliche riservate alle donne. "Ci teniamo moltissimo: la possibilità di disporre di spazi dedicati nei luoghi di maggiore attrattività, come centri sportivi e commerciali, scuole e poli ricreativi, è stato letto come disparità di genere a favore del sesso femminile, ma è solo una maniera per dedicare più attenzione alle mamme e bambini".