Il gruppo Renault chiude il 2018 con un calo di fatturato e profitti, un aumento delle vendite globali che però non compensa le perdite di bilancio e prospetta un 2019 piatto, con un margine inferiore, dal 6,3% a "circa un 6%".
L'anno scorso, Renault registra un calo del 2,3% del fatturato che si ferma a 57,4 miliardi di euro con un margine operativo di 3,6 miliardi, in discesa del 6,3%. Le vendite aumentano anche grazie all’integrazione dal 1 gennaio 2018 dei marchi cinesi Jinbei e Huasong di proprietà del gruppo, 3,9 milioni di unità, il 3,2% in più rispetto al precedente nonostante le perdite subite nelle immatricolazioni di motorizzazioni diesel in Europa.
Nissan in forte ribasso
All'interno dell'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, nella tempesta dopo l'arresto del suo numero uno Carlos Ghosn il 19 novembre e ora alla ricerca di nuovi equilibri, i risultati finanziari di Nissan sono in deciso calo. Il profitto netto ha subito un ribasso del 76,7% a 70,4 miliardi di yen. Il marchio giapponese nel 2018 ha venduto nel mondo 5,65 milioni di unità, in calo del 2,8% rispetto all’anno precedente.
Mitsubishi ha registrato l'aumento maggiore delle vendite, pur presentando volumi nettamente inferiori agli altri due. Nel 2018 ha immatricolato 1,2 milioni unità, in aumento del 18,3% rispetto al 2017.
Niente liquidazione per Ghosn
Il consiglio di amministrazione Renault ha deciso di non pagare a Carlos Ghosn - l’ex ceo dell’Alleanza coinvolto nelle note vicende giudiziarie in Giappone - l’indennità pari a due anni di stipendio in seguito alle sue dimissioni forzate.
In una nota rilasciata alla stampa inoltre il direttivo ha fatto sapere che delibererà il prossimo 15 marzo in merito alla remunerazione spettante a Ghosn per l'esercizio 2018.