Frosinone chiude le strade ai diesel fino a Euro 3, auto e furgoni, oltre a moto e scooter più inquinanti. Il divieto è scattato il 30 gennaio ed è attivo tutti i giorni feriali, dalle ore 8,30 alle 18,30, fino al prossimo 31 marzo.
Il piano anti smog Ambiente-Regione
Il provvedimento è entrato in vigore con una specifica ordinanza del Comune in attuazione del Piano di risanamento della qualità dell'aria siglato, lo scorso novembre, tra ministero dell'Ambiente e Regione Lazio: prevede, appunto, restrizioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti, già a partire da gennaio 2019, nel frusinate, a Roma e zona circostante, due aree ad alto tasso di smog e, per questo, tuttora oggetto di procedura d'infrazione da parte di Bruxelles.
Diesel fuori dalla città
L'intesa, firmata tra governo e Regione, stabilisce che le limitazioni al traffico dovranno ripetersi oggi anno, dal 1° novembre al 31 marzo e, a partire dal 1° novembre 2020, dovranno estendersi anche ai veicoli a gasolio Euro 4 e dal 1° novembre 2025 agli Euro 5.
Il divieto di circolazione ai diesel fino Euro 3 è entrato in vigore a Frosinone praticamente nell'intera area urbana. Sono escluse dalle restrizioni le arterie principali esterne, la tra cui la strada regionale 156 del Monti Lepini.
Il Comune sottolinea che sono disponibili 3 parcheggi d'interscambio facilmente accessibili (rispettivamente, in Piazza Salvo D'Acquisto, Piazza Falcone e Borsellino e Piazza Martire delle Foibe) dove poter lasciare l'auto e raggiungere il centro urbano coi mezzi pubblici.
Colpito un quinto del circolante
L'Amministrazione frusinate, ci dicono al Comune, era al corrente delle misure stabilite dall'intesa governo-Regione, ma prima di applicarle stava studiando come attenuare il loro impatto sui propri cittadini: stando ai dati ACI, infatti, lo stop ai diesel fino a Euro 3 riguarda quasi un quinto dei veicoli circolanti a Frosinone e provincia (63.762 su un totale di 354.026).
Il sindaco: i blocchi non bastano
"Eravamo in attesa di novità legislative in materia di mobilità alternativa e sostenibile e dell'entità delle risorse di cui avremmo potuto disporre", ci spiega il sindaco Nicola Ottaviani, "non sono arrivate e, quindi, siamo stati costretti a ottemperare al Piano regionale che prevede, appunto, il blocco dei veicoli a gasolio".
"Crediamo che le limitazioni al traffico del provvedimento regionale, così come le targhe alterne, siano misure parziali, poco lungimiranti e certamente non risolutive del problema inquinamento", sottolinea il sindaco, "ma la direttiva regionale andava applicata. Fermo restando che servirebbe un pacchetto di misure integrate: dagli incentivi all'auto elettrica come prevede la stessa direttiva, alla mobilità ciclabile, al trasporto pubblico locale che, tra l'altro, nella nostra città è tutto composto da veicoli Euro 5 ed Euro 6, a metano ed elettrici".
L'applicazione delle misure regionali, sarebbero state necessarie anche in virtù del fatto che Frosinone sarebbe oggetto di una indagine della magistratura per smog eccessivo (secondo Legambiente è la seconda città italiana per superamento dei limiti di legge sia per l'ozono che per le polveri sottili).
ACI: ora aspettiamo gli incentivi
"Siamo convinti fermamente che le azioni per il contrasto all'inquinamento siano giuste e anzi doverose", ci spiega Maurizio Federico, presidente dell'Automobile Club di Frosinone, "per cui, come già detto al momento della firma dell'accordo tra ministero e Regione, esprimo a nome dell'AC Frosinone l'appoggio a tali misure che ora stanno partendo anche in provincia".
"Ribadisco, tuttavia", aggiunge il presidente, "che dell'accordo vanno applicate tutte le parti assolutamente, soprattutto quelle che prevedono incentivi e aiuti fiscali ed economici per chi è obbligato a cambiare veicoli perché la sua auto è inquinante e non può più circolare. Senza questa parte degli accordi, infatti, i provvedimenti di divieto per gli Euro 3 e dal prossimo anno Euro 4, saranno una penalizzazione fortissima per le famiglie meno abbienti. Mi auguro, dunque, che a breve vengano prese decisioni in merito e, soprattutto, reperiti fondi necessari".