La Francia ha registrato - nel 2018 - il più basso numero di decessi per incidenti stradali della sua storia, con 3.259 vittime. Ben 189 in meno rispetto all'anno precedente, quando se ne erano registrati 3.448. Lo ha confermato il primo ministro Edouard Philippe presentando i bilancio della "sécurité routière" del 2018.
Sul filo della polemica
Il capo del governo di Parigi ha ricordato come anche gli altri indicatori sulla sicurezza stradale siano in calo. Gli incidenti negli ultimi dodici mesi sono diminuiti del 4,8% e i feriti del 5,4%. Philippe non ha perso l'occasione per sottolineare il forte impatto della legge da lui voluta - e osteggiata da molti tanto da essere indicata tra le cause scatenanti delle proteste dei "gilet gialli" che hanno incendiato il Paese in queste settimane - che a partire dal 1 luglio 2018 ha ridotto a 80 chilometri all'ora la velocità massima sulle strade provinciali.
Secondo Parigi il provvedimento avrebbe consentito di salvare - nei primi sei mesi di applicazione - 116 vite. Un numero significativo, destinato a tornare nel dibattito pubblico francese nei prossimi giorni. A fronte delle proteste del movimento dei gilet gialli, infatti, il presidente della Repubblica Macron ha aperto alla possibilità di ridiscutere la legge, contrastata sia dall'Eliseo che da altri settori della pubblica amministrazione francese. Secondo un sondaggio condotto dal quotidiano Le Figaro la maggioranza dei francesi sarebbe favorevole a una revisione, almeno parziale, del provvedimento.