LONDRA - Le settimane forzate di chiusura di tutti gli impianti inglesi di Jaguar Land Rover previste in aprile - subito dopo la almeno teorica uscita del Paese dalla Unione europea - diventano due. Alla prima, già programmata tra il 15 e il 23 aprile, se ne aggiunge una seconda, dall'8 al 12 dello stesso mese.
La chiusura coinvolgerà tutti gli impianti in terra inglese del marchio, quelli di Castle Bromwich, Solihull e Halewood e anche la fabbrica dedicata ai motori di Wolverhampton. I tre siti industriali danno lavoro complessivamente a 39mila persone.
Situazione critica
Solo poche settimane fa Jaguar Land Rover ha annunciato - nell'ambito di un piano che dovrebbe farle risparmiare circa 2,5 miliardi di sterline - un taglio di quasi 5mila posti di lavoro. I licenziamenti dovrebbero riguardare soprattutto i settori di amministrazione, marketing, rete di vendita e design, salvaguardando la forza lavoro delle fabbriche.
Il ministro dell'economia di Londra, Greg Clark ha messo in guardia nei giorni scorsi dai rischi che un'azienda come Jaguar Land Rover correrebbe in assenza di un accordo con l'Unione europea: "Una "hard Brexit" o comunque una uscita senza chiarezza aumenterebbe i costi e i danni per una compagnia che non ne ha proprio bisogno".