Nuove nuvole sull'orizzonte produttivo di Tesla. Attraverso un portavoce, il costruttore californiano ha confermato a Bloomberg che sono state ridotte - per la prima volta - le ore di lavoro dedicate alle Model S e Model X.
La decisione è stata confermata da una email dello stesso ceo Elon Musk sempre a Bloomberg nella quale si ricorda come dal 14 gennaio Tesla abbia smesso di accettare ordinazioni per la versione base - quella con batteria da 75 kilowattora - delle sue auto più costose. Ora si possono avere solo vetture con accumulatori da 100 kilowatt che hanno un prezzo di quasi 15mila dollari in più.
Spazio alla Model 3
La scelta sarebbe stata fatta anche per creare una differenza maggiore con la "piccola" Model 3. Tesla ha confermato di averne costruite - nell'ultimo trimestre del 2018 - 61.393 esemplari, mentre la somma complessiva delle Model S e Model X ha raggiunto nello stesso periodo i 25.161 pezzi.
La notizia del calo di ore di produzione destinate alle vetture di fascia più alta arriva a pochi giorni dal taglio del 7% della forza lavoro del costruttore che ha riguardato anche il personale in fabbrica, il secondo dopo quello della scorsa estate che aveva toccato il 9% dei dipendenti.
Le operazioni di Tesla hanno avuto un impatto negativo anche sul titolo in borsa. A Wall Street il calo ha superato il 5,5% e ha raggiunto il valore più basso da ottobre 2018, anche in attesa dei dati economici definitivi sul 2018 previsti per la fine di gennaio.