Tesla riduce del 7% la forza lavoro a tempo pieno. Oltre 3mila persone, sui circa 45mila dipendenti attuali, perderanno il posto. I tagli riguarderanno anche chi ha un impiego a tempo determinato. La notizia è stata data ai lavoratori con una comunicazione del 18 gennaio firmata da Elon Musk.
Nella sua lettera, il ceo californiano conferma come il 2018 sia stato un anno "pieno di sfide ma anche di successi". Anzi, lo definisce "il migliore nella storia di Tesla". Solo nell'ultimo trimestre sono state consegnate più auto di tutto il 2017 e, nel corso degli ultimi 12 mesi, ne sono uscite dalla fabbrica tante quante nell'intera storia del marchio.
Quarto trimestre giù
Tutto questo, però, non ha portato i benefici sperati in termini, soprattutto, di entrate. Se il terzo trimestre 2018 - ricorda ancora Musk - è stato il primo a chiudersi con un "significativo" guadagno, il quarto dovrebbe dare dei risultati (per ora provvisori) molto meno soddisfacenti.
Inoltre - continua ancora il manager sudafricano - il prezzo delle Tesla, soprattutto della Model 3 che ora si aggira sui 44mila dollari, continua a essere troppo alto. E proprio in previsione di un allargamento della platea di possibili compratori è necessario che scenda a 36mila. Anche perché - sottolinea Musk - dal 1 luglio 2019 gli incentivi negli Usa saranno nuovamente tagliati e le vetture costeranno di conseguenza 1.875 dollari in più.
Sacrifici necessari
Tutti questi numeri servono a spiegare il perché del taglio della forza lavoro, che si aggiunge a quanto di analogo già accaduto la scorsa estate. Tesla è obbligata a questi sacrifici, in un periodo in cui sta accelerando la produzione della Model 3 e mentre si appresta a introdurre altre novità nell'ingegnerizzazione delle sue fabbriche. Una sfida nella sfida.
La lettera di Musk si chiude con un ringraziamento a quanti lasceranno la sua compagnia per la passione e la dedizione dimostrate: "Senza di voi non saremmo dove siamo oggi". Le azioni Tesla, prima dell'apertura dei mercati finanziari americani, sono scese dell'8% per poi tentare di recuperare le perdite.