"Una mobilità è sostenibile non solo perché rispetta l'ambiente, ma anche perché garantisce piena accessibilità a tutti i cittadini, specialmente ai più deboli come i disabili". Linda Meleo, assessore alla Città in movimento di Roma, spiega che il nuovo regolamento per garantire piena autonomia di spostamento ai portatori di handicap che vivono nella Capitale è ispirato proprio a un concetto di sostenibilità.
Il nuovo regolamento
"Dopo 14 anni, finalmente abbiamo varato un nuovo regolamento per la mobilità delle persone con disabilità non solo motoria, acustica e visiva, ma anche di tipo intellettivo-relazionale come per esempio l'autismo", sottolinea l'assessore, "l'obiettivo è offrire loro un servizio di trasporto adeguato quando non hanno la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici. Roma deve essere aperta a tutti i suoi cittadini, nessuno escluso".
21 milioni di euro in 3 anni
Il provvedimento varato dall'Aula del Campidoglio stanzia 21 milioni di euro per il prossimo triennio da spendere in servizi di trasporto ad hoc: ognuno potrà scegliere il sistema di spostamento più adeguato alle proprie esigenze e ricevere il contributo del comune (fino a 950 euro al mese a persona, ovviamente dietro relativo rendiconto).
Spostamenti su misura
In dettaglio, il servizio di mobilità può essere richiesto per motivi di lavoro/studio, cure mediche, attività sociali e sportive, mentre sono tre le tipologie di trasporto disponibili: collettivo (autobus a orari e destinazioni concordate), individuale (tipo taxi o noleggio con conducente), autogestito (solo per spostamenti casa-lavoro o studio anche con ausilio di accompagnatore).
Inoltre vengono introdotti nuovi criteri per poter accedere al servizio: il punteggio assegnato a ciascun cittadino viene calcolato in base alla funzionalità residua (percentuale di invalidità), contesto familiare (persone sole o con minori o persone anziane), capacità finanziaria (riferito all'Isee).
Al centro la persona
Per Vincenzo Zoccano, sottosegretario Famiglia e disabilità alla Presidenza del Consiglio, "si tratta di un cambiamento epocale: questo nuovo regolamento per la prima volta sposta il focus dal malato alla persona".
"Mettere al centro l'individuo deve ispirare ogni provvedimento e il governo in primis ne è consapevole", conclude il sottosegretario, "altrimenti si rischia la ghettizzazione di alcune categorie di cittadini e non ce lo possiamo permettere: nessuno deve restare indietro, nell'interesse di tutti, ma per questo oltre alle barriere architettoniche dobbiamo eliminare anche quelle culturali".