"Il piano di General Motors per sviluppare l'elettrico non funzionerà". Ad affermarlo all'emittente televisiva Fox News non è un qualsiasi analista finanziario o un guru dell'automotive, ma il 45esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump in persona.
"Hanno stravolto il modello di business - ha detto il numero uno di Washington - passando a uno tutto basato sull'elettrificazione. Ma non andrà bene. Avere una percentuale di modelli a batteria è ok, ma un cambiamento come quello annunciato dal ceo Mary Barra è un errore".
Lavori a rischio
General Motors, il più grande costruttore d'auto negli Usa, ha deciso già l'anno passato di mettere in commercio 20 nuovi modelli elettrici entro il 2023, soprattutto per soddisfare le richieste in termini di emissioni da parte della Cina e di alcuni altri Paesi.
La Casa di Detroit si è attirata le ire dell'amministrazione federale annunciando a fine novembre l'intenzione di chiudere 4 impianti negli Usa tagliare circa 15mila posti di lavoro. Pochi giorni fa i vertici di Gm sono stati alla Casa Bianca: "A dirmi - ha continuato Trump - a poche settimane da Natale che avrebbero dismesso i loro stabilimenti. Inaccettabile".
Nel corso dell'intervista il presidente ha insistito molto su uno degli impianti a rischio chiusura, quello in Ohio. "I posti di lavoro persi lì verranno recuperati in due minuti. O General Motors riaprirà o ci penserà qualcun altro". L'Ohio è uno stato considerato fondamentale per i risultati elettorali nella rincorsa alla Casa Bianca.
Ai ferri corti
Durante l'intervista Trump ha anche accennato al nuovo accordo con Messico e Canada (siglato il 30 novembre), in sostituzione del Nafta e che deve essere ancora approvato dal Congresso. "Renderà molto difficile - ha detto il presidente - per Gm costruire le sue auto all'estero. Non mi è piaciuto quello che hanno fatto, non saranno trattati bene".