Fiat Chrysler preme sul governo perché faccia marcia indietro in maniera netta sulla norma inserita nella manovra che incentiva l’acquisto di auto elettriche e ibride e di fatto tassa le auto con motori termici fin da alcune versioni della piccola Fiat Panda. Il ministro per lo Sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio, incontrando martedì sera i rappresentanti di Fca e tutti gli altri operatori - ACI compresa - aveva già detto che la norma sarà cambiata al Senato, prospettando una riduzione significativa del malus – se non una eliminazione – e lasciando soltanto gli ecobonus. Ma evidentemente, Fiat Chrysler non si fida del governo.
"Negli ultimi giorni – ha scritto Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee di Fca in una lettera al presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, in cui spiega che l'azienda non parteciperà al Consiglio aperto di domani - lo scenario è stato significativamente modificato da interventi sul mercato dell'auto in discussione all'interno della legge di Bilancio, che a nostro avviso alterano l'intero quadro d'azione all'interno del quale il piano per l'Italia era stato delineato".
"Questo piano industriale – ha continuato Gorlier - è basato sulle più aggiornate previsioni di mercato e sull'attuale impianto normativo e regolatorio del settore", aggiunge Gorlier, ricordando che il documento prevede "per il periodo 2019-2021 investimenti pari a 5 miliardi di euro per il lancio di 13 nuovi modelli o restyling di modelli esistenti, nonché nuove motorizzazioni con impiego diffuso di tecnologia ibrida ed elettrica. Al momento – chiude Gorlier - non abbiamo ancora visibilità su quale sarà lo scenario normativo nei prossimi anni”.