Elon Musk appena un mese fa scriveva su Twitter: “The firt tunnel is almost done”. E poi ancora: “Opens 10 dec”. Il sempre più discusso ceo di Tesla si riferiva all’imminente apertura al pubblico della sua galleria iper tecnologica progettata per attraversare il centro di Los Angeles ad altissima velocità.
Quello che era stato definito come “test tunnel” - e cioè un sottopasso provvisorio di tre chilometri realizzato per testare nuovi sistemi di trasporto avanzati - rimarrà tale e non vedrà mai la luce. Almeno non nella zona originariamente prevista.
Cosa è successo?
Alcuni comitati di quartiere hanno denunciato l’amministrazione locale perché – stando a indiscrezioni – avrebbe esentato il tunnel da un accurato processo di revisione ambientale previsto per legge. La denuncia ha smosso la procura che si è subito interessata al caso spingendo Musk - in accordo con i comitati e la città - ad annunciare la resa. La Boring Company - società del magnate sudafricano - ha fatto sapere ufficialmente in un comunicato che si concentrerà presto su un piano alternativo.
Si farà, ma sotto lo stadio
Il tunnel - pensato all’inizio per bypassare la trafficata autostrada 405 - verrà spostato con tutta probabilità nella zona adiacente al parcheggio del Dodger Stadium, la casa della storica squadra di baseball della città degli angeli.