Ultimo aggiornamento  28 maggio 2023 05:54

Gigi Riva, campione in Alfa Romeo.

Paolo Borgognone ·

"A Gigi Riva il piede destro serve solo per salire in tram". Così diceva il grande Manlio Scopigno, allenatore del Cagliari campione d'Italia 1970 parlando del suo bomber, il più grande di sempre secondo alcuni, che il 7 novembre festeggia 74 anni. 

A Cagliari con la Giulia

Riva però, anche in un periodo storico nel quale gli stipendi dei calciatori non erano certo paragonabili a quelli attuali, il tram lo prese solo fino al 1964, anno in cui firmò il suo primo contratto da professionista con il Cagliari. Con quei soldi, si comprò quella che nell'Italia di inizio anni '60 era quasi una supercar. Una Alfa Romeo Giulia 1600, caratterizzata dai quattro fari sul frontale, dall'allora poco diffuso cambio a 5 marce con i comandi al volante e omologata per sei persone.

Rombo di tuono

All'epoca Riva - che aveva 20 anni essendo nato a Leggiuno sul lago Maggiore il 7 novembre del 1944 da una famiglia certo non ricca ne fortunata - trovò i sardi in serie B e furono proprio i suoi goal a trascinarli prima nella massima serie e poi a quell'annata straordinaria che culminò con lo scudetto, il primo e unico per gli isolani, un'avventura quasi unica e irripetibile nella storia del calcio italiano. Quella data, 12 aprile 1970, rimane scolpita nella memoria di tutti gli appassionati di football e confermò Riva al vertice delle classifiche dei giocatori più amati.

A quel punto il ragazzo lombardo - diventato sardo per adozione - aveva già conquistato l'unico titolo continentale con la maglia azzurra vincendo a Roma nel 1968 la doppia finale contro la Jugoslavia. In quella partita Riva segnò anche il goal d'apertura, al 12esimo del primo tempo. Ancora oggi il bomber - soprannominato da Gianni Brera, il più grande giornalista calcistico dell'epoca, "rombo di tuono" per il rumore che faceva il pallone calciato dal suo potentissimo sinistro - è il primatista di reti segnate con la casacca della nazionale italiana, con 35 centri in 42 partite

Campione fuori dal campo

Fiaccato dagli infortuni - fra cui la rottura della gamba destra durante una partita in azzurro contro l'Austria a Vienna il 31 ottobre 1970 a causa di un intervento assassino di un difensore, tale Norbert Hof che, con quel fallaccio, si meritò il soprannome di "boia del Prater" - Riva si ritirò dal football giocato a soli 32 anni per diventare proprietario di una scuola calcio, la prima mai aperta in Sardegna e poi - brevemente - anche presidente della squadra sarda.

Dal 1990 al 2013 è stato team manager dell'Italia, vincendo da dirigente il mondiale del 2006. Riva - che non ha mai voluto lasciare il Cagliari neanche quando la Juventus offrì alla squadra isolana la cifra folle di 1 miliardo di lire - è stato spesso in corsa per vincere il pallone d'oro. Nel 1969 fu secondo, battuto da Gianni Rivera. L'anno dopo arrivò terzo, preceduto in classifica da Gerd Muller e Bobby Moore. 

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