Se è vero che, quando siamo alla guida, il rischio è sempre dietro l’angolo, è vero anche che non tutte le strade sono pericolose allo stesso modo. Ecco perché, ogni anno, l’Automobile Club d’Italia stila la mappa delle arterie italiane sulle quali si è verificato il maggior numero di incidenti.
7 incidenti su 10 in città
Ben 7 incidenti su 10 avvengono sulle strade urbane; 3 su quelle extraurbane. Aumentano gli incidenti in autostrada (+0,4%), diminuiscono sulle altre tipologie di strada (-0,7% extraurbane, -0,5% urbane). Sulle extraurbane principali aumentano i morti (+7,4%) e calano i feriti (-1,6%).
Il peggiore
Sulla base dei rilievi effettuati nel 2017, la "maglia nera" del rischio spetta al tratto urbano a Roma della A24, con 17,1 incidenti/chilometro. Seguono il Raccordo di Marghera nei pressi di Venezia (11,3) e quello di Reggio Calabria (10,5). Questo, a fronte di una media nazionale pari a 1,3 - per la rete autostradale - e 0,6 - per le strade extraurbane.
Così le extraurbane
Tra le extraurbane, la più pericolosa è risultata la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga (7,6 incidenti/chilometro), seguita dalla 131 dir nella provincia di Cagliari (7,5) e dalla 296 della Scafa nella provincia di Roma con 6 incidenti/chilometro.
Incidenti: dal 2010 22% in meno
La buona notizia è che, negli anni, gli incidenti sono calati. Prendendo come riferimento il 2010, risultano diminuiti del 22%; i decessi, del 17,8%. Rispetto al 2016, invece, i primi calano dell’1% e i secondi crescono del 7,4% (94 in più). Sempre in rapporto al 2016, considerando tutte le tipologie di strade, il minor numero di incidenti si è verificato su: GRA, 106 Jonica, Statale del Lago di Como e dello Spluga, Appia, Statale dei Giovi e Autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Autostrade: rischio merci
Se le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti, a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi, in autostrada la circolazione dei veicoli adibiti al trasporto delle merci costituisce un elemento di rischio: nel 41% dei sinistri, infatti, è coinvolto un autocarro (anche leggero), un autotreno o un autoarticolato.
Utenti vulnerabili
Gli utenti vulnerabili (pedoni, ciclisti e motociclisti) sono quelli che sulla strada pagano il tributo più alto, soprattutto sulle extraurbane, con il 36% dei decessi (1 morto su 3): nel 21% dei casi si tratta di un motociclista (288), nell'11% di un pedone (149) e nel 4% di un ciclista (52). Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 25% (1 su 4) ed i ciclisti il 20% (1 su 5).
Meno ruote, più rischi
L’indice di mortalità delle due ruote è molto più elevato rispetto alle quattro: più di 3,8 ogni 100 mezzi quelli coinvolti in incidente, rispetto all’1,4 delle auto. Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, la SS 001 Aurelia, in Liguria, seguita dalla SS 249 Gardesana Orientale, in provincia di Verona e dalla SS 145 Sorrentina, in provincia di Napoli.
Attenzione pedoni
I pedoni, invece, devono prestare la massima attenzione su Aurelia, Adriatica, Statale Tosco-Romagnola, Padana Superiore e Casilina. Sono queste, infatti, le strade con un numero particolarmente elevato di investimenti.
55.000 chilometri
Lo studio dell’Automobile Club d’Italia - “Localizzazione degli incidenti stradali 2017”, consultabile sul portale www.lis.aci.it - ha analizzato 36.560 incidenti (1.228 mortali), 1.359 decessi e 58.967 feriti, avvenuti su circa 55.000 chilometri di strade.