Il servizio di taxi in condivisione con veicoli autonomi targati General Motors debutterà nel 2019 negli Stati Uniti: lo ha detto la Chief executive officer del gruppo americano Mary Barra intervistata dal New York Times nel corso della conferenza DealBook a New York. "Siamo nei tempi", ha dichiarato la numero uno del colosso dell'auto di Detroit.
Test in California
Barra non ha svelato se il servizio di ride sharing sarà inaugurato a San Francisco, dove Gm - tramite la divisione Cruise - sta già effettuando i test. La manager americana ha chiarito che i robotaxi saranno attivi su strade pubbliche ma in zone circoscritte, almeno all'inizio, e non supereranno le 30 miglia orarie (circa 48 chilometri all'ora).
Sicurezza alla guida
Le auto driverless di Gm usano una serie di sensori, tra cui radar, telecamere e lidar, per rilevare e riconoscere gli oggetti dell'ambiente circostante. “Abbiamo lavorato molto sulla sicurezza e dimostreremo che i nostri veicoli sono più sicuri delle auto con conducente", ha affermato Barra. La Ceo replica indirettamente a un articolo pubblicato da Reuters che, sulla base di fonti confidenziali interne all'azienda, ha sostenuto che General Motors non sarebbe pronta al lancio commerciale dei veicoli autonomi a causa di difficoltà tecniche.
Concorrenti avvisati
La Barra lancia indirettamente un messaggio anche a Waymo, la società della guida autonoma di Google che ha già un servizio sperimentale di robotaxi nella città di Phoenix (Arizona) e che nei giorni scorsi si è aggiudicata - prima tra tutte le società del driverless - l'autorizzazione del Department of Motor Vehicles californiano a testare i suoi veicoli autonomi su strade pubbliche senza alcun pilota di emergenza.