In attesa di debuttare in Borsa nel 2019, Uber sta facendo della consegna di alimenti una parte fondamentale del suo business. Il numero di ristoranti che aderiscono al servizio Uber Eats della piattaforma sono già raddoppiati rispetto all’inizio dell’anno: da 80 a 160 mila.
Per il colosso californiano il 40% di quanti si fanno portare del cibo a casa non sarebbero clienti Uber. La rete di consegna sta aiutando a far divulgare l’applicazione soprattutto nelle periferie delle grandi città, dove ancora non c'è grande richiesta di auto in condivisione mentre il food delivery è molto utilizzato. Per esempio metà delle consegne di cibo in Francia sono state effettuate nelle sole zone suburbane di Parigi.
Brand internazionali
La partnership con alcune grandi catene come Starbucks e Subway ha aiutato Uber Eats a crescere molto rapidamente. McDonald’s, tra le prime multinazionali ad aver aderito al servizio, lo ha descritto come "un innovativo motore di crescita per il settore". Il vero successo della piattaforma però restano ancora i piccoli ristoranti che soddisfano oltre il 50% delle consegne totali.
Solite polemiche
Uber sta però avendo diversi problemi con Eats, come succede anche col servizio di taxi privati. La piattaforma si è rifiutata di divulgare pubblicamente la commissione media che i ristoranti pagano, ma pare si aggiri intorno al 30/35% del conto. Un valore non da poco considerando che sono gli esercizi commerciali stessi a dover pagare le tasse sull'importo.
Ora i fornitori pretendono di dividere le imposte in percentuale. Non solo. I fattorini - retribuiti con una quota fissa per ogni consegna, più un importo variabile in base alla distanza percorsa - hanno alzato le loro pretese. Per questo motivo hanno già scioperato a Londra dove sembra abbiano ottenuto una garanzia di pagamento minimo per consegna che varia dai 10 ai 13 euro, bonus compresi.
Il futuro è dei robot
Uber, stando a quanto dichiarata al Wall Street Journal, potrebbe effettuare in futuro le consegne con dei robot al posto degli esseri umani. Il colosso californiano, che sta lavorando allo sviluppo di sistemi di guida autonoma, vuole lanciare le delivery degli alimenti attraverso dei droni entro il 2021.