Ultimo aggiornamento  31 maggio 2023 06:18

Strade italiane: tra buche ed esperimenti.

Giada Cagnoni e Chiara Fedeli* ·

Dal nord al sud le strade italiane presentano una caratteristica costante: le buche. La situazione è oramai insostenibile: il manto stradale si sfalda e mette a rischio l’incolumità di pedoni, automobilisti e centauri che ogni giorno sono costretti a evitare autentiche voragini. Infortuni e incidenti sono all’ordine del giorno seguiti da lunghe procedure necessarie per ottenere il risarcimento dei danni. Le soluzioni proposte sono spesso inutili e controproducenti: limiti a 30 chilometri orari che rallentano la circolazione o cantieri infiniti che impongono deviazioni e slalom continui.

Criticità diffusa

Una cattiva manutenzione - unitamente alle avverse condizioni climatiche - sembra essere la principale causa del dissesto delle strade in tutte le regioni italiane. La situazione più critica si registra a Roma dove, secondo un sondaggio del Codacons, circa il 93% della rete viaria presenta una situazione di dissesto.   

La criticità delle condizioni in cui versano le nostre strade ha portato, negli ultimi anni, all’aumento delle sperimentazioni finalizzate alla ricerca di una soluzione duratura. Ciò che tutti - in primis gli automobilisti, vittime quotidianamente della pessima situazione - si chiedono è: l’asfalto del futuro esiste davvero?

A Roma la prima strada al grafene

Sulle strade di Roma è arrivato un nuovo materiale creato per resistere all’usura: l’Ecopave, una resina organica eco compatibile con un supermodificante a base di grafene. Già utilizzato per la produzione di capi di abbigliamento, ruote di bicicletta e componenti elettronici, il grafene è stato usato per la prima volta, grazie ad una sperimentazione di Iterchimica con l’Università La Sapienza e la Città Metropolitana di Roma Capitale, per pavimentare un tratto di via Ardeatina (dal chilometro 15+800 al 16+800). Le analisi di laboratorio hanno dimostrato che l’asfalto al grafene resiste all’usura per un tempo fino a quasi tre volte maggiore rispetto al normale bitume.

Si tratta di un materiale ecosostenibile e pienamente riciclabile: l’asfalto così composto potrà infatti essere riutilizzato al 100% per realizzare la nuova copertura quando si renderà necessario. Le strade dovrebbero resistere molto più a lungo all’usura e si dovrebbe assistere a una notevole diminuzione di buche e voragini, con grande beneficio per automobilisti e centauri.

I tratti interessati saranno continuamente monitorati per verificare se le prestazioni saranno all’altezza delle aspettative e, come tutti noi speriamo il grafene sia la soluzione ai mali delle strade italiane.

*Codacons

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