In caso di un sinistro stradale inevitabile come si dovrà comportare un'auto a guida autonoma? Come valuterà - in una frazione di secondo - quali e quante vite salvare o quali sacrificare?
Per trovare delle risposte alla domanda per eccellenza quando si parla di veicoli-robot, un team di ricercatori del Mit (Massachusetts Insitute of Technology) ha realizzato una piattaforma che si chiama Moral Machine, nella quale vengono simulate delle situazioni e si chiede quale dovrebbe essere la risposta dell'intelligenza artificiale alla guida. Collegandosi sul sito dell'istituto si accede a una pagina introduttiva, si sceglie la lingua che si preferisce tra le dieci proposte e si inizia a scorrere fra i vari scenari. Ce ne sono 13 differenti che presentano situazioni limite nelle quali all'auto guidata dai chip verrà chiesto di scegliere quali e quante persone salvare in caso di sinistro.
Oltre 2,3 milioni di persone, da 130 differenti Paesi, hanno risposto all'invito del Mit e ora l'analisi delle risposte è stata pubblicata sull'ultimo numero della rivista "Nature".
Le risposte
Come è evidente che sia, la stragrande maggioranza delle persone ha scelto che le macchine condotte dall'intelligenza artificiale salvaguardino più vite possibili, gli umani più degli animali e i bambini rispetto agli adulti. Inoltre è emerso come l'empatia nei confronti delle persone coinvolte cambia da paese a paese o da una zona geografica all'altra. In generale il Nord America e l'Europa hanno la tendenza a vedere come più "sacrificabili" le persone anziane rispetto ai giovani. Il Giappone e altri Paesi orientali al contrario non hanno lo stesso tabù.
Sempre il Giappone, Norvegia e Singapore hanno mostrato una forte tendenza a proteggere i passanti. Al contrario di Cina, Estonia e Taiwan che hanno ritenuto più preziose le vite dei passeggeri a bordo dei veicoli.
Obiettivo dichiarato dei ricercatori di Boston è quello di "ispirare la programmazione dei sistemi di intelligenza artificiale dei veicoli driverless e costruire le “macchine morali” che popoleranno le nostre strade nel futuro".