Il Ram 1500 è ora disponibile in Europa: Fiat-Chrysler ha stretto un accordo con tre distributori internazionali per importare nel Vecchio continente il pick up del marchio americano, da poco indipendente con la scissione dal brand Dodge. All'arrivo in Europa si affiancano, però, le difficoltà produttive e commerciali, specialmente nel mercato domestico.
Nuovo modello, nuove regole
Il model year 2019 del Ram 1500 verrà commercializzato attraverso un accordo tra Fca e tre distributori ufficiali: Klintberg & Way Group, Agt, Aec. Le società importatrici consegnano le vetture ai clienti interessati mediante una rete di concessionari e partner nazionali, che si occupano anche dell'omologazione e dell'assistenza. In Italia è stato recapitato il primo esemplare del pick up statunitense tramite Cavauto, unico dealer italiano ad avere accordi con tutti e tre i distributori internazionali.
Nonostante i pick up comincino a essere venduti e apprezzati anche in Europa, nel nostro paese a complicare la vita alle auto cassonate ci pensa il codice della strada: l’omologazione da commerciale N1 ne consente esclusivamente un uso accessorio e non personale. Questo significa che le persone possono viaggiare, anche come passeggeri, ma solo ed esclusivamente nel caso in cui siano addette all'uso o alla movimentazione delle cose trasportate nel cassone. Problema che non esiste invece nel resto d’Europa.
Problemi in casa
Recentemente il Ram 1500 è finito sotto i riflettori negli Stati Uniti. Mike Manley, nuovo ceo del gruppo Fca, ha sottolineato l'importanza di accrescere le vendite negli Usa di questo marchio che produce profitti altissimi e di questo modello in particolare per superare le rivali Ford F-Series e Chevrolet Silverado. Obiettivo per nulla semplice: da gennaio a settembre 2018, il Ram 1500 è rimasto al terzo posto tra le vetture più vendute negli Stati Uniti con un immatricolato di 375mila unità, ben 300mila in meno rispetto all'omologo dell'ovale blue e 50mila in meno del veicolo concorrente del marchio di General Motors.
Alle difficoltà commerciali si aggiunge l'incertezza sul fronte produttivo: attualmente il Ram 1500 viene assemblato nello stabilimento di Saltillo (Messico), impianto nel mirino della politica protezionistica di Donald Trump. A gennaio 2018 l'ex ceo Fca Sergio Marchionne - scomparso a luglio - aveva manifestato l'intenzione di interrompere la produzione messicana del pick up, decisione però rivista dal manager inglese suo successore. Manley sembrerebbe intenzionato a raddoppiare la produzione e affiancare all'impianto di Saltillo, quello di Warren nel Michigan, così da raggiungere i volumi necessari per provare a battere la concorrenza.