Il mondo intero è nella morsa dell'inquinamento e a farne le spese sono soprattutto i bambini: sotto i 15 anni di età, il 98% rischia gravi problemi alla salute e allo sviluppo per colpa delle emissioni nocive. A lanciare l'allarme è uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, per la prima volta, ha approfondito l'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla popolazione più giovane.
Emergenza bambini
La ricerca è stata presentata alla vigilia della Conferenza mondiale di Ginevra dedicata, appunto, all'inquinamento dell'aria e la salute dei bambini, che si è aperta oggi, 30 ottobre. Il dato che è emerso dall'indagine è drammatico: solo nel 2016, in tutto il mondo, ben 600 mila morti sotto ai 15 anni sono riconducibili a gravi infezioni respiratorie causate dalla pessima qualità dell'aria.
Italia record in Europa
In questo quadro l'Italia è tra le nazioni più esposte. Consideriamo per esempio le polveri sottili: secondo l'Oms il tutto il mondo 93 bambini su 100 sono sistematicamente esposti a livelli troppo elevati di queste particelle, nel nostro paese il valore sale al 98%.
E, rimanendo in casa nostra, il rischio smog è concentrato prevalentemente nelle regioni del nord, le più critiche di tutta Europa: proprio nel settentrione d'Italia risiede il 95% di tutti i cittadini europei che, secondo l'Oms, abitano in zone dove vengono sistematicamente superati i livelli di guardia di tutti i principali inquinanti atmosferici (Pm10, NO2-biossido di azoto e O2-ozono).
Non a caso, l'Italia ha il record di morti riconducibili all'inquinamento da biossido di azoto (20.500 vittime l'anno) e ozono (3.200), mentre è al secondo posto, dopo la Germania, per mortalità dovuta alle polveri sottili (60.600 deceduti). Germania e Francia restano seconde per NO2 e ozono.
Gravidanza a rischio
I più piccoli rischiano ancora prima di nascere, perché secondo gli esperti dell'Oms, le donne in attesa che respirano aria inquinata hanno molte più probabilità sia di partorire prematuramente sia di avere bimbi sotto peso. Non solo: "lo smog", si legge nel rapporto, "interferisce sullo sviluppo del sistema nervoso infantile e sulle capacità cognitive e può scatenare l'asma e l'insorgenza di tumori in età precocissima, oltre a predisporre il piccolo a malattie cardiovascolari in età adulta".
Perché i bambini rischiano di più? "E' molto semplice", sottolinea Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms, "i piccoli respirano più velocemente degli adulti e quindi inalano più inquinanti. Inoltre, per la loro statura, vivono più vicini al terreno ed è proprio in basso che tendono a concentrarsi gli agenti nocivi. Insomma, nei bambini il cervello e l'organismo sono ancora in fase di sviluppo, avrebbero bisogno di aria pulita, così invece rischiamo di avvelenarli compromettendo la loro crescita".
Smog fuori e dentro casa
Chi è il responsabile di tanto inquinamento? Secondo il rapporto, le fonti sono da ricercare non solo nell'ambiente esterno (per esempio i trasporti) ma anche all'interno delle abitazioni (riscaldamento e cucina). "Da tempo stiamo sostenendo il varo di politiche in grado di proteggere la salute", spiega Maria Neira, direttore del Dipartimento salute pubblica, fattori sociali e ambientali dell'Oms, "come una rapida transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili e all'adozione di tecnologie pulite. In più, chiediamo azioni concrete per incentivare l'uso di mezzi di trasporto non inquinanti e l'efficientamento energetico delle case".
"Siamo in prima linea", conclude l'esponente dell'Organizzazione, "stiamo preparando delle proposte concrete per la produzione di energie a basso impatto, tecnologie industriali meno inquinanti e più sicure e per migliorare la gestione dei rifiuti in ambito urbano".