A Roma è allarme pedoni, lo confermano i dati della Polizia locale e non solo i tragici fatti di cronaca: nel primo trimestre di quest'anno, i morti per investimento sono saliti a quota 19, il 35% in più rispetto ai 14 dello stesso periodo dell'anno scorso.
35 morti in tre mesi
I dati registrati dalla Polizia locale ed elaborati dal Centro di competenza sulla sicurezza stradale di Roma servizi per la mobilità indicano, in generale, che da gennaio a fine marzo scorso, in tutto ci sono stati 7.379 incidenti che hanno provocato 35 vittime e 3.193 feriti. I numeri sono provvisori (per alcuni sinistri le istruttorie potrebbero non essere ancora state chiuse) e si riferiscono soltanto agli incidenti avvenuti in ambito urbano, esclusi quindi il Grande raccordo anulare e le tratte autostradali che entrano in città.
Colpiti i più deboli
Particolarmente esposta tutta la categoria dei cosiddetti utenti deboli, che comprende, oltre ai pedoni, anche centauri e ciclisti: il 74% dei decessi e oltre la metà dei feriti rientra in questa fascia. In particolare, in moto e motorino hanno perso la vita 6 persone (l'anno scorso erano 7 e 1.121 hanno riportato lesioni fisiche). Gli incidenti che hanno coinvolto i ciclisti invece, riporta una nota di Roma servizi per la mobilità, sono rimasti pressoché invariati, così come il numero delle vittime (un decesso quest'anno) mentre i feriti (32 da gennaio a marzo 2018) sono diminuiti dell'11%.
Strade killer, basta una buca...
Le cause? Non solo errore umano (distrazione, velocità, uso di alcol e droghe), secondo i tecnici del Campidoglio, molti incidenti sono riconducibili al cattivo stato delle infrastrutture: basta una buca sull'asfalto, strisce pedonali non visibili e scarsa illuminazione per provocare una tragedia. E a farne di più le spese sono proprio pedoni, ciclisti e chi si muove in moto e scooter.