Monoposto rossa e bianca, tuta rossa e il nome Schumacher stampato sulla fiancata: un tuffo al cuore non solo per chi ha seguito quest’anno il campionato europeo di Formula 3, ma per tutti gli appassionati di motori e di corse che hanno visto domenica il giovane Mick – 19 anni, figlio di Michael sette volte campione del mondo di F1 – conquistare la serie continentale di F3 e aggiudicarsi la licenza per correre in Formula 1. Mick Schumacher aveva già il titolo in tasca e vincendo gara 2 ad Hockenheim con i colori del team italiano Prema si è laureato campione, staccando di 57 punti l’inglese Dan Ticktum grazie agli otto trionfi stagionali in 30 gare delle dieci tappe del campionato.
Porte aperte
Maurizio Arrivabene, team principal Ferrari, ha detto che per lui le porte di Maranello sono sempre spalancate. La sua manager Sabine Kehm, d’intesa con la famiglia, esclude però lo sbarco immediato nella massima serie motoristica, lasciando a Mick Schumacher un altro anno propedeutico in F3 o F2.
Dal 2020?
I bookmakers lo quotano in Formula1 dal 2020, magari al volante della Force India appena rilevata dal miliardario americano Lawrence Stroll, padre di Lance che ha lasciato la Williams per guidare l’anno prossimo una monoposto rosa. Stroll è infatti il patron anche del team Prema di F3. Da Damon Hill a Jacques Villeneuve e Nico Rosberg, sono tanti i figli d’arte che hanno corso – e trionfato – inseguendo il mito dei propri genitori in F1.