Il gruppo Jaguar Land Rover chiuderà per due settimane, a partire dal 22 ottobre, il suo stabilimento produttivo di Solihull, nelle Midlands, a seguito del crollo delle vendite del 50% sofferto in Cina.
Il calo della domanda si spiega anche coi dazi imposti dalla Cina sulle importazioni che derivano dalla guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e la Repubblica popolare cinese. Secondo quanto dichiarato dal sindacato dei lavoratori Unite, non sarebbero a rischio i posti di lavoro. I dipendenti saranno comunque pagati.
Dazi e guerra al diesel
A fermarsi sarà anche un secondo stabilimento: la fabbrica di Castel Bromwich, dal mese di ottobre fino a inizio dicembre lavorerà solo tre giorni alla settimana. Influisce certamente su queste decisioni anche la crisi nella commercializzazione dei diesel che sta avvenendo in Europa: il 45% delle vetture dei marchi del gruppo viene venduto proprio con propulsori a gasolio.
Su tutto questo aleggia lo spettro della Brexit: a oggi non si è ancora raggiunto un accordo tra Regno Unito e Unione Europea sulla presenza o meno di dazi d’importazione quando l’Inghilterra sarà realmente fuori dall’Europa. E rimangono dubbi anche sulla libera circolazione delle merci e della forza lavoro.