Torna un motore rotativo sotto il cofano di una Mazda. Il propulsore ideato da Felix Wankel senza bielle e pistoni è stato un vanto del marchio giapponese per oltre 50 anni, fino all’ultima RX-8 che ha lasciato gli stabilimenti produttivi di Fuchu nel 2012. Compattezza, potenza e silenziosità lo rilanciano oggi come range extender di un veicolo elettrico che Mazda presenterà nel 2020, grazie anche alla compatibilità della tecnologia Wankel con i combustibili gassosi in grado di abbattere costi di esercizio ed emissioni inquinanti.
In dodici anni il 50% in meno di CO2
Il costruttore giapponese continuerà a scommettere sui motori a combustione interna ed ha già annunciato che entro il 2030 il 95% dei suoi veicoli sul mercato sarà ibrido e solo il 5% elettrico, in risposta anche alle capacità di approvvigionamento energetico diverse da Paese a Paese. La ricerca si concentrerà infine sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica in tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla progettazione dei veicoli fino alla loro messa su strada, puntando al dimezzamento dei livelli di CO2 entro i prossimi 12 anni rispetto al 2010 e arrivando fino al 90% in meno nel 2050
Benzina e biocarburanti hanno ancora futuro
In tanti vedono i veicoli a batteria e a idrogeno come soluzioni per la mobilità del futuro, ma Mazda guarda anche al gas naturale e ai combustibili liquidi riciclabili, come i biocarburanti derivati dalle microalghe: su questo fronte la casa nipponica collabora a vari progetti di ricerca con l’Istituto di Tecnologia di Tokyo e l’Università di Hiroshima.