Elon Musk si dimette da presidente di Tesla e non potrà più ricoprire la carica per almeno tre anni. Inoltre il manager sudafricano pagherà di tasca propria 20 milioni di dollari di multa. Altri 20 milioni verranno sborsati dal costruttore. Musk rimane comunque ceo della Casa californiana ma dovrà attenersi, d'ora in poi, a un severo codice di comportamento riguardo le sue esternazioni pubbliche, tweet compresi.
E' il risultato del patteggiamento siglato tra Tesla e la Sec (Security and Exchange Commission), l'organo Usa di controllo della Borsa che aveva accusato il manager di frode e dichiarazioni ingannevoli per gli investitori. L'accordo è soggetto alla approvazione del Tribunale di New York presso il quale era stato depositata la denuncia.
Accuse gravi
La vicenda è nata lo scorso 7 agosto quando, sul suo account di Twitter seguito da oltre 20 milioni di followers, Musk aveva parlato a sorpresa del "delisting" di Tesla, cioè della possibilità di ritirare l'azienda dalla quotazione in Borsa, sostenendo anche di aver trovato i fondi necessari e di attendere solo l'ok dall'assemblea degli azionisti. Ogni azione avrebbe avuto il valore di 420 dollari, molto più alto di quello effettivo a Wall Street. La notizia aveva creato turbolenze non indifferenti al titolo, con un balzo in avanti nelle quotazioni del 6%.