La Sec (Securities and Exchange Commission) - equivalente Usa della Consob - l'agenzia federale che controlla la Borsa, ha iniziato una azione legale contro Elon Musk, accusandolo di "frode e dichiarazioni false e ingannevoli per gli investitori".
L'accusa riguarda il tweet del 7 agosto con il quale il ceo di Tesla (che ha sulla piattaforma social 22 milioni di follower) comunicò l'intenzione di far uscire la sua azienda dalla Borsa, stabilendo anche un prezzo dei 420 dollari per azione e sostenne di aver già trovato i fondi necessari. L'unico passaggio ancora mancante - a detta di Musk - era un voto degli azionisti.
Titolo a -12%
La denuncia presentata dal Sec presso il tribunale di New York ora lo accusa di aver violato le disposizioni contro le frodi e le leggi federali sulla sicurezza e chiede un'ordinanza restrittiva permanente, la restituzione dei guadagni ottenuti a seguito del tweet e soprattutto la rimozione dalla carica di amministratore delegato della società. In pratica il ceo di Tesla rischia il posto. Intanto il titolo, nelle contrattazioni "after hours", ha perso il 12% del proprio valore.
Le indagini proseguono
Secondo la Sec, il ceo di Tesla non avrebbe avuto in realtà nessun accordo con alcun partner potenziale, ma avrebbe semplicemente incontrato - il 31 luglio - in un colloquio informale tre rappresentanti del fondo sovrano dell'Arabia Saudita. Il manager sudafricano sarebbe stato anche a conoscenza delle possibili reazioni del mercato alle sue affermazioni, che infatti provocarono un balzo in avanti di circa il 6% del valore delle azioni. In più, dicono alla Sec, Musk non aveva informato delle sue intenzioni nessuno al Nasdaq, l'indice dei principali titoli tecnologici della Borsa Usa, come invece prevede il regolamento interno dell'organizzazione.
Le indagini, condotte da un pool di esperti sia a New York che a San Francisco, proseguiranno nei prossimi giorni.