Procedure più severe per il "noleggio di autoveicoli": lo prevede il decreto legge sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri, lunedì 24 settembre, ora al vaglio della Presidenza della Repubblica. Una misura che, però, sta destando perplessità e preoccupazioni tra gli addetti al settore, società di noleggio e di car sharing.
Norma anti terrorismo
Stando al provvedimento, "i dati dei soggetti che noleggiano autoveicoli andranno previamente comunicati al Ced (Centro elaborazione dati) interforze per verificare eventuali situazioni di rischio". In poche parole, il noleggiatore è tenuto a comunicare al cervellone delle forze dell'ordine le generalità di chi intende affittare un veicolo "con congruo anticipo rispetto al momento della consegna". Cosa si intende per "congruo anticipo"? Il testo non lo specifica: saranno i decreti attuativi successivi all'entrata in vigore del decreto a stabilirlo.
I timori del settore
Un dettaglio non di poco conto, ma per gli operatori del settore il vero problema è un altro. "Premetto che siamo assolutamente a favore della sicurezza e vogliamo dare il nostro contributo", ci dice Giuseppe Benincasa, segretario generale di Aniasa, l'associazione italiana delle aziende di autonoleggio, "per questo abbiamo iniziato mesi fa a lavorare con le forze di polizia proprio sul decreto sicurezza: quanto riportato nel testo è frutto di un lavoro congiunto. Peccato che il tutto era riferito esclusivamente al noleggio dei veicoli commerciali, i furgoni insomma".
Auto o furgoni?
Cosa è successo? "Evidentemente", riferisce Benincasa, "in corso di stesura definitiva del provvedimento qualcuno ha pensato di sostituire alla dicitura 'veicoli commerciali' quella di 'autoveicoli': un termine generico che comprende l'universo intero dei mezzi che si muovono su quattro ruote, dalla piccola utilitaria al trailer dei mezzi pesanti. Ma non credo che ciò sia avvenuto intenzionalmente. In caso contrario, le procedure previste dal decreto creerebbero serie complicazioni ai noleggiatori e ai clienti".
Il segretario generale ci spiega che, quando si noleggia un furgone, prima della consegna, trascorrono circa 20 minuti: il minimo che serve per verificare la disponibilità del mezzo e spiegare al cliente caratteristiche, funzionamento e modalità di carico del veicolo. "Tanto basta per dare tempo alla polizia di effettuare i dovuti controlli sulle generalità del soggetto che affitta e eventuali segnalazioni che lo riguardano".
Questione di tempo
La questione cambia radicalmente quando si richiede un'automobile a breve termine. "Il cliente ha bisogno della macchina subito, non si può fargli perdere il tempo necessario affinché venga rispettato il congruo anticipo della comunicazione dei dati richiesto dalla norma", sottolinea il responsabile Aniasa, "in più, si rischia di mandare in tilt tutto il sistema digitale che, solo per quanto riguarda i nostri associati, gestisce oltre 5 milioni di contratti di noleggi annui. E poi ci sono le app che ormai sono largamente usate nel nostro settore, soprattutto nel car sharing: sarebbe una follia applicare le restrizioni previste dalla norma anche alle automobili, a meno di ingestibili difficoltà".
Potrebbero esserci delle soluzioni: "Ribadisco che siamo assolutamente pro sicurezza, chiediamo soltanto venga individuato uno strumento legislativo fattibile, sostenibile per tutti e, soprattutto, in grado di raggiungere l'obiettivo voluto. Detto questo, abbiamo già inviato le nostre osservazioni alle sedi istituzionali competenti", sostiene il segretario.
Facciamo un test
Nel frattempo, Aniasa avrebbe già qualche idea: niente dettagli, per ovvi motivi di riservatezza, ma nel caso si volesse applicare il meccanismo anti terrorismo anche per le auto a noleggio, si potrebbe individuare un mega sistema di "incrocio dei dati", dice Benincasa, "anche attingendo al cervellone sulla tracciabilità dei furti e delle appropriazioni indebite che il Garante della privacy ci ha concesso di costituire. Ma, come prima mossa, diciamo al governo: cominciamo ad applicare la norma in via sperimentale sui furgoni. Nelle more, insieme alle forze dell'ordine, vedremo di affrontare gli eventuali problemi".