Quattro generazioni di Suzuki Jimny e 2.850.000 unità prodotte dal 1970. Sempre uguale a se stessa la piccola 4x4 giapponese ha seguito la via degli aggiornamenti e delle modifiche, anche di qualche peso, ma non ha mai tradito la sua formula costruttiva, che resta unica nel panorama delle off-road, quelle vere. E l’ultima nata segue senza compromessi la tradizione, concentrando in soli tre metri e mezzo di lunghezza caratteristiche che ne fanno un mezzo capace di affrontare i percorsi difficili alla stregua di molte icone della categoria, più grandi, più pesanti e impegnative, soprattutto molto più costose.
Niente fronzoli
L’aspetto esterno, accattivante e dall’ispirazione retrò, rende subito evidente la vocazione, con forme semplici e squadrate, vetrature ampie per un’ottima visibilità in ogni direzione, altezza minima da terra di 21 centimetri e sbalzi contenuti per angoli di attacco e di dosso funzionali all’uso fuoristrada. All’interno, niente fronzoli ma buona sostanza nei materiali, mentre l’abitabilità posteriore è limitata e il bagagliaio praticamente inesistente se si viaggia in quattro (ribaltando i sedili, però, si ottiene un discreto piano di carico ben livellato). Fra gli accessori, comunque, non manca neppure il navigatore, in evidenza sulla plancia, e tutti i comandi sono a portata di mano.
Motore nuovo
Sotto pelle, la Jimny conferma l’impostazione delle versioni precedenti, non concedendo nulla alle tendenze “permissive” di suv e crossover, per offrire quanto di più classico, ed efficace, nell’impiego gravoso: robusto telaio a traliccio, sospensioni ad assali rigidi, trazione integrale con l’anteriore inseribile, controllo elettronico di salita e discesa, cambio manuale a cinque marce, o automatico a quattro, con riduttore. D’altra parte, il nuovo motore 1.500 aspirato da 102 cavalli, molto elastico e meno assetato nei consumi del precedente 1.300, unito alla presenza dei sistemi di frenata automatica d’emergenza, lane keeping e riconoscimento dei segnali stradali, contribuisce a rendere l’ultima generazione della Jimny più adeguata ai tempi e in maggiore sintonia anche con i tragitti su strade normali. Nel prossimo futuro, inoltre, è previsto il lancio di una variante ibrida, segno ulteriore della vitalità di un modello al quale la Suzuki non vuole assolutamente rinunciare.
Apprezzata sul mercato italiano, dove ne sono state vendute nel tempo 80.000, la 4x4 nipponica punta, come sempre, al doppio ruolo di veicolo per gli usi professionali e di compatta polivalente anticonformista dalle tentazioni premium. Nel nostro Paese viene infatti proposta solo in versione full optional (eccetto cambio automatico e verniciatura bicolore) al prezzo di 22.500 euro.