Tempi duri per Didi la più importante società di ride hailing - servizio taxi con auto private - della Cina e quella che può contare sul maggior volume d'affari in tutto il mondo. Le autorità di Pechino hanno infatti deciso di bloccare l'offerta di car pooling, che consente a più persone di condividere un'auto per un determinato tragitto e dividersi le spese, dell'azienda "per motivi di sicurezza", come chiarito in una nota del Ministero dei trasporti.
Due casi tragici
Nelle ultime settimane per ben due volte autisti del car pooling effettuato tramite l'app di Didi si sono resi responsabili di aggressioni nei confronti di donne con cui condividevano l'auto: entrambi i casi sono tragicamente sfociati in omicidio. L'azienda è stata incolpata quantomeno di negligenza perché - in particolare nel secondo episodio, avvenuto a fine agosto - chi guidava era sì incensurato, ma era già stato segnalato in precedenza da una cliente per comportamenti aggressivi. La stessa Didi ha dovuto ammettere falle nel suo sistema di sicurezza.
La decisione del ministero ha scatenato le reazioni di migliaia di persone sui social, schierate come sempre accade in questi casi su fronti contrapposti. C'è chi si augura la "sparizione di Didi" e chi invece tende a sollevare l'azienda da ogni responsabilità. In ogni caso, hanno precisato le autorità cinesi, il blocco non riguarda il normale servizio di ride hailing che può continuare senza limitazioni.