Uber punta tutto (o quasi) su bici e scooter elettrici. Il servizio di ride hailing (taxi privati) più famoso al mondo considera questi due mezzi ideali per i brevi spostamenti in città e li preferisce all’automobile. Per questo sta investendo ingenti somme per accaparrarsi una fetta del mercato.
Due ruote elettriche
Già dallo scorso febbraio il colosso Usa ha aggiunto alle offerte delle sua piattaforma Uberbike, un servizio di biciclette elettriche. Di lì a poco è arrivata la notizia della acquisizione, per circa 200 milioni di dollari, dell’azienda di bike sharing Jump, già attiva in diverse città statunitensi (fra cui New York e Washington) e che è sbarcato anche in Europa (Berlino).
Uber, inoltre ha comprato Lime, una compagnia di scooter elettrici, e Masabi, un’app britannica che eroga servizi di biglietteria mobile per il trasporto pubblico, con lo scopo di creare una “piattaforma di mobilità urbana”.
Mossa a lungo termine
In una recente intervista rilasciata al Financial Times in occasione del suo primo anno alla guida di Uber, il ceo Dara Khosrowshahi ha sposato completamente questo progetto, nonostante sia considerato rischioso per le economie di un'azienda che lo scorso hanno ha perso circa 4,5 miliardi di dollari: "Un bestione da 10 tonnellate - ha detto il manager - che si muove in città per spostare una persona di 10 isolati non è conveniente. Nel breve, forse, neanche la nostra scelta di puntare sulle due ruote lo è, in termini finanziari. Ma in una strategia a lungo termine penso che sia esattamente dove vogliamo andare”.