Ericsson e Ntt Docomo hanno raggiunto un nuovo record di trasmissione dati su un'automobile in movimento. Sfruttando un’antenna integrata nel vetro della vettura e un collegamento 5G, l’azienda elettronica svedese e l’operatore nipponico sono riusciti ad ottenere una velocità di 8 gigabit per secondo, mentre l’auto viaggiava a 100 chilometri orari, e di 11 gigabit per secondo a 30 orari.
Concentrare le onde radio
L’antenna utilizzata per il test, che si è tenuto in Giappone a Ibaraki presso il National Institute for Land and Infrastructure Management, non ha richiesto per il montaggio particolari modifiche sulla vettura ed ha sfruttato le funzionalità “beamforming” e “Mimo” (Multiple-Input Multiple-Output) in modo da concentrare le onde radio in una direzione specifica e ottenere la massima portata nella comunicazione utilizzando simultaneamente dati provenienti da più fonti.
Un mercato da 113 miliardi di euro
I risultati raggiunti dalla sperimentazione hanno confermato la validità e l’affidabilità dello standard 5G destinato a fare da base alle future auto connesse. Auto connesse che - per servizi e tecnologie varranno secondo le previsioni nel 2020 - un mercato del valore di circa 113 miliardi di euro. Questo nonostante siano ancora parecchi gli automobilisti non interessati a viaggiare nella rete con le loro vetture.
Lo studio di Kantar Tns
Un recente studio “Connected Car”, condotto da Kantar Tns ha rilevato che al momento il 25% degli automobilisti a livello globale (29% in Europa e 32% in Italia) non utilizza attivamente i servizi di connessione disponibili sui propri veicoli. Di questi l’11% (15% in Europa e 16% in Italia) non ne conosce neppure l’esistenza, evidenziando una forte discrasia fra ciò che le case automobilistiche producono e quello che realmente gli acquirenti di auto cercano. Sette intervistati su dieci (67%) affermano di volere a bordo solo le funzionalità di navigazione e di questi soltanto la metà quelle di intrattenimento.
Cinesi i più “connessi”
Per molti automobilisti, insomma, molte tecnologie sono ancora un optional piuttosto che una parte integrata del veicolo. Fanno eccezione i proprietari di vetture premium, più all’avanguardia nel settore rispetto ai possessori di auto dei marchi generalisti e disposti a pagare di più per avere ad esempio le funzionalità di navigazione. Mentre riguardo ai vari Paesi, lo studio ha evidenziato che i conducenti cinesi sono più ricettivi alle funzioni connesse, con il 65% degli intervistati che accoglie queste caratteristiche, rispetto solo al 40% degli europei e al 32% degli intervistati nordamericani (tutto il mondo 47%, Italia 33%).