Uber ha portato a termine, alla fine del mese scorso, 10 miliardi di corse in tutto il mondo. Un risultato clamoroso se si pensa che la sua fondazione è avvenuta appena nel 2010. La società di ride hailing, servizio di taxi effettuato con auto private, aveva festeggiato il traguardo dei 5 miliardi di viaggi solo nel corso del 2017. Un segnale evidente di come, nonostante le difficoltà di vario genere che si frappongono sul suo cammino in molte parti del mondo, l'azienda stia crescendo a ritmi esponenziali.
I concorrenti, al contrario, faticano a imporsi: Lyft, per esempio, che offre servizi molti simili a quelli di Uber, negli usa aveva totalizzato, a fine 2017, solo mezzo milione di viaggi.
5 driver esordienti
Il traguardo è stato raggiunto nel momento in cui 173 diversi servizi sono partiti nei 21 Paesi dove a oggi Uber è presente non solo come servizio taxi ma anche con le altre offerte come Uber Eats che si occupa di consegne di cibo a domicilio. Dei 173 servizi contemporanei che hanno portato la quota totale a 10 miliardi, il più breve (800 metri in tutto) era proprio una cena, ordinata in Sudamerica, mentre il più lungo è stato un passaggio verso l'aeroporto a Denver di circa 65 chilometri. Inoltre, come ha riportato la stessa Uber in un post social, 5 dei guidatori impegnati erano debuttanti, non avevano mai lavorato prima per l'azienda.
La soddisfazione per il traguardo dei 10 miliardi di viaggi non fa dimenticare le difficoltà che Uber sta affrontando in molti Paesi, tra cui proprio gli Stati Uniti, stretta fra cause legali (come quella con Waymo), gli incidenti che hanno visto coinvolte le sue auto a guida autonoma e in generale le accuse legate a episodi di violenza o di sessismo che hanno coinvolto l'azienda.