Ultimo aggiornamento  09 giugno 2023 07:12

Smog, scontro Washington-California.

Paolo Borgognone ·

L'estate si fa rovente anche negli Usa. Non solo per le temperature in salita, ma soprattutto sul tema della regolamentazione delle emissioni, un argomento che contrappone l'amministrazione federale di Trump e molti stati dell'unione, California in testa. 

Emissioni bloccate fino al 2026

La notizia, filtrata attraverso la Reuters, proviene da ambienti dell'amministrazione di Washington. Il ministero dei Trasporti e l'Epa - l'agenzia per la protezione abientale - sarebbero sul punto di proporre un regolamento che congelerà fino al 2026 il tetto di emissioni già previsto per il 2020, senza ulteriori ritocchi verso il basso come previsto invece dalle leggi vigenti. Inoltre il governo vorrebbe cancellare il diritto - stabilito con un emendamento del Clean Air Act del 1970 - concesso allo stato della California di stabilire dei propri tetti di emissioni e di promulgare leggi per favorire la diffusione di veicoli meno inquinanti. 

Soldi risparmiati

Secondo i tecnici del ministero bloccare il tetto delle missioni per sei anni dopo il 2020 consentirà un consumo di circa 500mila barili di petrolio in più al giorno. Inoltre a Washington sostengono che il provvedimento - chiamato Safer and Affordable Fuel Efficient Vehicles o Safe - contribuirà a far calare i prezzi delle automobili e anche a risparmiare vite sulle strade, spingendo i consumatori ad acquistare auto più sicure. 

Nella bozza del documento, ancora non ufficiale, si parla di una riduzione del prezzo di ciascuna vettura in media di 1.850 dollari. A detta dell'amministrazione federale si potrebbero evitare 1.000 morti sulle strade e il calo dei costi sociali viene stimato in circa 8 miliardi di dollari. A Washington non sono preoccupati neanche delle eventuali ricadute sul clima e ritengono che l'impatto  di una simile decisione sarebbe pari solo a 3/10.000 millesimi di grado (Celsius) da qui al 2100.

Stati in rivolta

Le voci in arrivo dalla capitale hanno ovviamente messo in allarme i vertici politici non soltanto in California, na anche in tutti questi stati - 12 per l'esattezza - che hanno adottato le stesse linee guida in fatto emissioni. Sono in totale 17 le amministrazioni che hanno aderito alla causa intentata in maggio contro Washington definendo "illegali" i provvedimenti anticipati dall'Epa. 

Il procuratore generale dello Stato californiano - Xavier Becerra - ha dichiarato di essere "pronto a utilizzare qualsiasi strumento legale sua disposizione per difendere il diritto a decidere sulle emissioni". Jimmy Gomez - parlamentare democratico eletto nel 34esimo distretto congressuale - ha invece twittato: "Gli standard sulle emissioni sono parte integrante della nostra identità ambientale. Ci teniamo al nostro futuro. Giù le mani dalla California". 

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