Solo auto elettrificate per il Giappone. E’ l’ambizioso piano del governo di Tokyo che ha ratificato un accordo con l'industria locale. L'impegno è quello di realizzare, entro il 2050, esclusivamente modelli a basse emissioni.
I firmatari hanno stabilito un programma congiunto a lungo termine che ha lo scopo di mantenere competitivo il settore automotive nazionale nel rapido passaggio verso l’elettrificazione. Nessun nuovo veicolo giapponese, a partire dalla data indicata nel programma, sarà più alimentato da combustibili fossili. La produzione interna, quindi, comprenderà soltanto vetture a batteria, ibride, anche plug-in e a idrogeno.
Aria più pulita
In linea con gli accordi di Parigi - il trattato internazionale che regola la lotta ai cambiamenti climatici - il piano prevede che il Giappone riduca le emissioni di anidride carbonica e altri gas serra almeno dell’80% entro il 2050, che arriva fino al 90 per quanto riguarda il settore automobilistico.
Il progetto riflette i timori del Giappone di restare indietro rispetto ai costruttori di altri Paesi - come Stati Uniti, Francia e Cina - che stanno spostando sempre più rapidamente l’attenzione sullo sviluppo di motorizzazioni a basse emissioni, anche seguendo le indicazioni dei rispettivi governi che si sono dati termini stringenti per abbattere l'inquinamento.
Incentivi alle industrie
Il governo prevede di offrire sovvenzioni ai privati per accelerare lo sviluppo del settore delle batterie. Inoltre aiuterà le Case automobilistiche a garantirsi forniture stabili di metalli rari come il litio o il cobalto, essenziali per la produzione degli accumulatori.
E le Case?
I costruttori del Paese asiatico che hanno sottoscritto l'accordo sono tra i più avanzati nel settore e hanno già inserito nelle rispettive offerte di gamma, auto a basse emissioni. Toyota è leader nel mercato delle ibride e anche una delle Case che più hanno scommesso sull'idrogeno. Nissan ha accolto con favore la proposta del governo visto che già dal 2010 ha iniziato a lavorare sulle elettriche. Mentre Mazda e Subaru, che si sono concentrate maggiormente sullo sviluppo di motori a benzina, avranno la possibilità di cambiare strategia e allinearsi ai concorrenti.