La cura del gruppo Psa fa bene a Opel, di proprietà dei francesi da agosto 2017, dopo l'acquisto da General Motors. Il marchio tedesco, sotto la guida degli americani perdeva un miliardo di dollari l’anno e non centrava l’utile dal 1999.
Stagione di tagli
Con il taglio dei costi predisposti dalla capogruppo, ora, Opel registra un profitto di 500 milioni di dollari e un marginalità operativa del 5%. Soddisfatti gli azionisti, meno i sindacati: 3.700 lavoratori impiegati negli stabilimenti del marchio tedesco sono stati già licenziati. A rischio anche i 4.000 dipendenti della funzione ricerca e sviluppo.
Pillola amara che ha però permesso una riduzione del 28% dei costi fissi, risultato garantito anche dalla diminuzione di circa 250 euro del costo di produzione per ogni auto. L’obiettivo finale è un risparmio per ogni unità pari a 700 euro.
Fiducia da parte dei vertici aziendali: “La svolta Opel-Vauxhall è ora chiaramente in corso”, ha dichiarato il direttore finanziario di Psa, Jean-Baptiste de Chatillon.