VENEZIA - Toyota Mirai arriverà presto anche in Italia: l'elettrica alimentata con fuel cell a idrogeno del costruttore giapponese sarà commercializzata entro giugno 2019 nel nostro Paese. Il lancio è reso possibile anche dalla realizzazione di una stazione di rifornimento per l'idrogeno "in una grande città del nord".
L'annuncio è stato dato a Venezia dell'amministratore delegato di Toyota Motor Italia, Mauro Caruccio: tra i fattori-chiave che permetteranno alla Mirai di fare il suo ingresso sul mercato italiano c'è il recepimento della normativa europea Dafi sui carburanti alternativi, che include l'idrogeno: nella disposizione si prevede la costruzione, entro il 2025, di una ventina di stazioni di rifornimento con pressione di erogazione a 700 bar, necessari per fare il pieno in tutta sicurezza e in un lasso di tempo simile a quello impiegato dalle vetture tradizionali, 3 minuti.
A idrogeno ma ibrida
Frutto di un'eccellenza maturata da Toyota fin dagli Anni '90 nella tecnologia delle celle a combustibile (oltre 5.500 brevetti), Mirai sfrutta oggi il sistema Toyota fuel cell (Tfcs) che usa sia i pacchi di celle e due serbatoi di idrogeno ad alta pressione (700 bar) di produzione Toyota, sia la batteria di tipo nichel-metallo idruro. E' di fatto un'auto ibrida tutta "green", spiega Andrea Saccone, Service excellence and innovation general manager di Toyota Italia, visto che alle celle a combustibile alimentate con l'idrogeno si unisce la batteria per la trazione elettrica. Il motore elettrico ha potenza massima di 113 chilowatt (154 cavalli) l'autonomia garantita è di 500 chilometri; l'unico prodotto di scarto è il vapore acqueo. Ancora da definire il prezzo di vendita nel nostro Paese.
Test drive
La Mirai è una berlina di fascia alta per chi ama il comfort e il relax alla guida: si avvia e si spegne con un pulsante e il cambio è automatico (del cambio classico resta solo una piccola leva, eliminando peso dal veicolo per bilanciare in parte la presenza dei serbatoi di idrogeno); la velocità massima è di 178 chilometri orari, con accelerazione da 0 a 10 in 9 secondi (sul pedale basta un tocco lieve). Si può scegliere se viaggiare in modalità eco, privilegiando l'economia dei consumi, o in modalità power, per un'accelerazione più consistente; il quadro strumenti, che include uno schermo a cristalli liquidi, è sistemato in posizione alta e centrale in modo da garantire visibilità immediata e costante dei dati di guida.
Bolzano fa il pieno ai tedeschi
I due grandi mercati della Mirai sono al momento gli Stati Uniti (circa 3.200 unità vendute dal 2015, quasi tutte in California) e il Giappone (circa 2.200 unità), ma l'elettrica fuel cell targata Toyota è commercializzata anche in diversi paesi d'Europa, tra cui la Germania, e i turisti tedeschi possono approfittare anche della stazione di rifornimento che sorge a Bolzano, un impianto sperimentale (costruito nell'ambito del progetto pubblico-privato H2 Alto Adige) che rifornisce già 5 autobus per il trasporto pubblico locale ma può servire fino a 15 autobus e 700 autovetture. La stazione di Bolzano non solo fa il pieno ad auto a emissioni zero, ma produce l'idrogeno in modo completamente pulito tramite elettrolisi dall'acqua usando energia elettrica da fonti rinnovabili.
Laboratorio sul mare
Il futuro dell'auto elettrica è proprio nel circolo virtuoso che vuole ridurre il ricorso alle fonti fossili. Non a caso Toyota ha portato la Mirai a Venezia nell'ambito dell'Hydrogen Experience Event, in cui ha fatto sosta nella città lagunare anche l'Energy Observer, il primo catamarano a idrogeno che ha navigato per il Mediterraneo e si prepara a salpare per un giro del mondo a zero emissioni. Toccherà 50 paesi e 101 porti E prevede di fare tappa a Tokyo per le Olimpiadi del 2020. L'equipaggio non è fatto solo di skipper e marinai, ma di ingegneri e scienziati L'Energy Observer è un laboratorio di ricerca marino sulla tecnologia dell'idrogeno. Sull'imbarcazione l'idrogeno è autoprodotto utilizzando l'acqua di mare desalinizzata e scissa con l'elettrolisi sfruttando l'energia elettrica ottenuta da pannelli solari e turbine eoliche: si ottengono così "carburante", elettricità e calore per la barca e il suo equipaggio.
La missione è realizzare la "hydrogen society", una società a basse emissioni che soddisfa molte delle sue esigenze energetiche tramite l'idrogeno e che include tra i suoi obiettivi 40.000 auto fuel cell in circolazione in Giappone nel 2020 e 160 stazioni di rifornimento per il 2021.