Uber è intenzionata a tornare su strada con i suoi veicoli autonomi ad agosto, dopo aver interrotto gli esperimenti in seguito all’incidente avvenuto in Arizona a marzo 2018. Stavolta, però, il colosso della Silicon Valley farà affidamento su 55 specialisti neoassunti, che subentreranno al posto dei 100 addetti finora impiegati nel monitoraggio delle autonome durante i test cittadini che hanno ricevuto lettera di licenziamento.
I dirigenti di Uber rassicurano gli ex dipendenti: sarà possibile per loro candidarsi e tornare a svolgere il loro lavoro di supervisori, ma solo dopo aver ricevuto un’adeguata formazione.
Le ragioni
I licenziamenti sono il frutto di una strategia portata avanti da Uber per rendere definitivamente sicuri gli esprimenti sulle strade pubbliche ed evitare che eventuali distrazioni o inadempienze dei supervisori - come quelle che hanno portato alla morte la 49enne Elaine Herzberg - possano costare la vita a passanti o automobilisti.
Il colosso high tech impiegherà il personale neoassunto per dei nuovi test che dovrebbero partire in estate nella città di Pittsburgh. Grande fiducia da parte della società intenzionata a riconquistare l’opinione pubblica e a rassicurare le autorità statunitensi.
“Il nostro team è impegnato a costruire tecnologie di guida autonoma sicure. Non vediamo l'ora di tornare a testare le auto sulle strade pubbliche nei prossimi mesi", ha dichiarato un portavoce di Uber in un’intervista della Cnn, il noto emittente americano.