Il Piemonte sogna uno stabilimento Harley Davidson nel suo territorio. Il desiderio è stato manifestato in una lettera firmata da Dario Gallina, il presidente dell’Unione Industriali di Torino. E indirizzata a Matt Levatich, il ceo dell'azienda motociclistica di Milwaukee.
Nella lettera si consiglia il management Harley a “prendere seriamente in considerazione la possibilità di insediarsi a Torino”, in un territorio nel quale il settore automotive è tradizionalmente forte. E dove, secondo Gallina, “le supply chain” - le reti di fornitura, la logistica, le aziende a supporto della produzione - “sono molto ben strutturate e complete. E a costi più competitivi rispetto agli Usa”.
Problema dazi
L’originale invito scritto segue alcune dichiarazioni dello stesso Levatich che ha ripetuto di voler spostare parte della produzione Harley Davidson anche in Europa. Espediente per evitare l’aumento del 25% dei dazi dell’Unione Europea sui motocicli statunitensi: una risposta alle misure volute da Trump che hanno imposto tariffe su acciaio e alluminio del Vecchio Continente.
Il presidente degli Stati Uniti si è molto irritato dopo aver appreso che la Harley Davidson, per produrre le moto destinate al mercato europeo, starebbe per aprire uno stabilimento in Thailandia: “Ora che Harley Davidson sta trasferendo parte delle sue operazioni fuori dagli Stati Uniti - ha detto - la mia amministrazione sta lavorando con altre aziende produttrici di motociclette che vogliono trasferirsi in Usa”. Intanto, la LiveWire, primo modello di moto elettrica a marchio Harley Davidson, monterà motori realizzati da fornitori italiani.