Ultimo aggiornamento  09 giugno 2023 09:40

Lewandovsky, a volte ritorna.

Samuele Maria Tremigliozzi ·

Anthony Levandowski torna sotto i riflettori dopo i recenti problemi (anche legali) che hanno coinvolto Uber e Waymo, i suoi precedenti datori di lavoro. L’ingegnere informatico sembrerebbe ora legato a "Kache.ai", neo nata start up per lo sviluppo di mezzi senza conducente.

I fatti di Uber e Waymo

Facciamo un passo indietro. Levandowski, dopo essere stato accusato di aver trafugato diversi computer di progetti appartenenti a Waymo (per cui lavora) e pieni di dati di ricerca sulle autonome, fonda Otto. La start up verrà venduta nell’agosto del 2016 a Uber, accusata poi di essere consapevole della natura illecita delle tecnologie possedute dell’ingegnere che ha intanto assunto. Si va al processo a San Francisco e la transazione costa alla compagnia californiana allora di Travis Kalanick ben 680 milioni di dollari. Levandowski esce di scena.

Il mistero di Kache.ai

Proprio nel bel mezzo delle battaglie legali tra i due colossi della Silicon Valley prende vita Kache.ai. Fondata all’inizio del 2018, viene subito accostata a Levandowski, nonostante il nome dell’ingegnere non compaia nei documenti costitutivi della start up, legalmente di proprietà da un tale Thomas S. Lee Jr.

L’indagine portata avanti dalla testata Usa TechCrunch ha messo in evidenza la relazione tra i fondatori e il discusso ingegnere: l’atto costitutivo di "Kache.ai" indica come domicilio della società una proprietà in California del padre della matrigna di Levandowski. La donna ha ricoperto la carica di amministratore delegato della 510 Systems, azienda fondata dall’ingegnere informatico ai tempi di Waymo. Nonostante "Kache" non abbia rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo, diverse fonti operanti nel settore hanno confermato il coinvolgimento di Anthony Levandowski nella start up.

Congetture, forse. Quello che è certo è che Kache.ai (dal cinese "Kache", che vuol dire camion) è una società a tutti gli effetti attiva nel settore delle autonome, come confermato dalle descrizioni pubblicate sul sito web dell’azienda. 

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