Uber ci riprova. Dopo lo stop ai test su strada pubblica delle sue auto a guida autonoma - imposto successivamente all'incidente che lo scorso marzo a Tempe in Arizona ha causato la morte di una persona - la società californiana ha intenzione di riprendere l'attività di ricerca a partire dal prossimo agosto, sia nella città del sud che a Pittsburgh.
16 regole da seguire
Uber sta comunque lavorando a stretto contatto con il National Transportation Safety Board, l'organismo investigativo federale che si occupa di fare luce sulle cause degli incidenti e ha anche assunto l'ex presidente della stessa agenzia, Christopher Hart, come proprio advisor in tema di sicurezza.
L'azienda californiana ha poi comunicato ai suoi dipendenti che presto renderà nota una lista di 16 nuove regole che dovranno essere seguite durante i test con vetture driverless. Per esempio verrà di nuovo permessa la presenza in auto nel corso delle prove di un secondo "pilota", in grado di intervenire e prendere i comandi in caso di pericolo. Uber ha anche scelto di realizzare un secondo sistema di frenata automatica da affiancare a quello già operativo sulle sue auto. E' stato proprio il National Transportation Safety Board a raccomandare che fosse preso questo provvedimento.
Sicurezza in primo piano
il sindaco di Pittsburgh - William Peduto - ha formulato a Uber una serie di richieste che dovranno essere soddisfatte prima che la municipalità conceda il permesso di rimettere le vetture senza conducente in strada. Il primo cittadino vuole un limite di velocità tassativo a 40 chilometri all'ora e l'obbligo - per la app sviluppata dalla società californiana - di avvertire i tecnici a bordo se l'auto dovesse andare più veloce del preventivato.