LONDRA - Uber ha vinto. La società americana di ride hailing (servizio taxi con auto private) potrà continuare a operare a Londra almeno per i prossimi 15 mesi. Il tribunale di Westminster - chiamato a decidere dopo l'appello di Uber contro la decisione del comune di non rinnovare la licenza a causa soprattutto di mancanze da parte della società californiana in materia di prevenzione dei crimini - ha rilasciato un permesso "per un periodo di prova" fino a settembre del 2019.
Molto meno dei 5 anni richiesti da Uber - che ha comunque continuato a lavorare a Londra in attesa di questa sentenza - ma comunque un passo avanti.
Sotto controllo
Il giudice Emma Arbuthnot ha ritenuto sufficienti i cambiamenti posti in essere da Uber per venire incontro alle richieste del Transport for London, la società che gestisce il servizio pubblico nella capitale inglese. Tre le condizioni poste dal tribunale quella che la società di ride hailing informi tempestivamente il TfL di qualsiasi problema possa coinvolgere il pubblico - comprese tutte le notizie sulla sicurezza - e un report semestrale da parte di un organismo indipendente sulla situazione generale di Uber, che deve anche dotarsi di una nuova governance.
La società, che a Londra conta circa 45.000 guidatori, ha già introdotto in questi mesi alcune novità, come un servizio telefonico di supporto in funzione 24 ore al giorno e un sistema proattivo di scambio di informazioni con la polizia locale in caso di incidenti di qualsiasi genere.
Reazioni contrastanti
Il capo di Uber in Gran Bretagna, Tom Elvidge, ha accetto la decisione del tribunale e ringraziato pubblicamente il ceo Dara Khosrowshahi per aver "cambiato la cultura dell'azienda". Anche il giudice Emma Arbuthnot ha apprezzato che i vertici dell'azienda abbiano pubblicamente chiesto scusa al Transport for London. Soddisfatto il sindaco di Londra Sadiq Khan che ha promesso di vigilare attentamente nei prossimi mesi, mentre l'associazione dei guidatori di taxi (Ltda) ha parlato di "fallimento del sistema giudiziario che ha tradito i londinesi e lasciato che una arrogante corporazione multinazionale ottenesse quello che voleva".