L’Europa risponde agli Usa e la guerra dei dazi spaventa anche Harley-Davidson. Il produttore di motociclette americano, con sede a Milwaukee, è intenzionato a spostare parte della produzione delle sue moto fuori dagli Stati Uniti. La decisione arriva dopo che l’Unione europea, la scorsa settimana, ha aumentato del 25% le tasse per l’importazione di motocicli statunitensi in risposta alla decisione di Donald Trump di far crescere le tariffe su acciaio e alluminio europei.
100 milioni in più la spesa complessiva
Harley-Davidson stima che ognuna delle sue moto costerà così in media circa 2.200 dollari in più e i dazi peseranno per una spesa complessiva compresa tra 90 e 100 milioni di dollari l'anno che non è giusto sia a carico dei consumatori. Di qui la decisione di aumentare nei prossimi 18 mesi la produzione nei suoi impianti internazionali in Australia, Brasile, India e Thailandia a scapito delle fabbriche Usa.
Mantenere un'attività redditizia in Europa
“Harley-Davidson mantiene un forte impegno per la produzione basata negli Stati Uniti, che è valutata dai motociclisti di tutto il mondo - hanno detto i dirigenti della società - aumentare la produzione internazionale per alleviare l'onere tariffario dell'Unione europea non è la preferenza dell'azienda, ma rappresenta l'unica opzione sostenibile per rendere i suoi motocicli accessibili ai clienti e mantenere un'attività redditizia nel Vecchio Continente".