Allarme sulle strade europee. Stando all'ultimo rapporto di Etsc (Consiglio europeo per la sicurezza stradale), negli ultimi quattro anni, il Vecchio Continente non ha segnato miglioramenti in materia di salvaguardia della circolazione, tanto che, per la prima volta, non verrà assegnato il consueto riconoscimento annuale per la mobilità responsabile.
Obiettivo Ue troppo lontano
Lo stallo è confermato dai dati. Nel 2017, per esempio, i morti sulle strade di tutta Europa sono stati 25.250, in media 500 a settimana, e rappresentano solo il 2% in meno rispetto al 2016. Troppo poco: per raggiungere l'obiettivo del 50% di vittime in meno, rispetto al 2010, fissato dalla Commissione europea per il 2020, i morti dovrebbero scendere in media del 6,7% l'anno.
Nel nostro Paese, i dati del Rapporto sono stati divulgati dall'Automobile club d'Italia che è membro dell'Etsc. L'Italia è tra gli Stati più esposti all'emergenza: se sul totale Europa, nel 2017, il calo medio delle vittime è stato del 2%, noi addirittura registriamo un aumento dell'1,6%.
ACI: nuovo Codice al più presto
"Chiediamo al nuovo Governo di rinforzare l'impegno da parte di tutti per la sicurezza stradale", sottolinea Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, "il nuovo Codice della strada, che sarà presto nell’agenda parlamentare, può rappresentare il punto di svolta per una mobilità più responsabile ed efficiente, in linea con le disposizioni annunciate dalla Commissione europea sui veicoli e sulle infrastrutture".
Etsc: raddoppiamo gli sforzi
"Se due aerei passeggeri cadessero ogni settimana in Europa", aggiunge Antonio Avenoso, direttore esecutivo Etsc, "la risposta pubblica e istituzionale sarebbe immediata. Di fronte a 500 morti sulle strade ogni sette giorni, i governi devono aumentare i propri sforzi per migliorare in mesi, non in anni, la sicurezza della circolazione. Servono misure urgenti per arginare le principali cause di morte e lesioni gravi, a cominciare dall’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza, la distrazione e il mancato uso delle cinture di sicurezza".